29/11/08

mille e non più mille

io: oggi è stata addebitata la ventiquattresima rata del mutuo. Però!!! Ridendo e scherzando (cosa ci sarà da ridere e scherzare poi…) son passati due anni!
lui: Uau, che figata! Che culo! Che bello! Allora ne mancano solo altri 18.
io: E comunque non serve sempre essere sarcastici eh!

28/11/08

‘zzo ‘zzo ‘zzo

Il maitico ZioBonino m’ha citato!!!
Il maitico ZioBonino m’ha citato!!!
Il maitico
ZioBonino m’ha citato!!!
sottotitolo: gnè gnè gnè
Mi sento troppo una superstar
e comunque succedono le cose importanti ed io son sempre l’ultima a saperlo

27/11/08

scusatemi...

ma se non è genio questo, non so veramente cosa lo sia.

aqua(lina) in bocca

L’altra sera avevo una convenscion. Che verteva su temi di avanguardia ed alto costrutto. Si son toccate vette di altissima filosofia con qualche punta di matematica quantistica. Insomma ero qui e mi sono imparata (in squisito ordine alfabetico):
  • Bavarese al gianduia in crosta di cioccolato
  • Cioccolatini casalinghi
  • Crostata di pere e cioccolato
  • Crostata ai due cioccolati
  • Rotolo di Natale
  • Sacher con composta rapida di arance
  • Torta cioccolatino
  • Tortine morbide con caramello salato
Si si… lo so… lo capisco. Però sposarmi per ora non ho voglia perciò non insistete eh!

26/11/08

noiosa

se qualcuno mi domandasse: ehi sid ti va un weekendone europeo dove hai voglia di andare? Io risponderei Parigi. Dico sempre Parigi e vado sempre a Parigi. Poi mi è capitato, di straforo, di vedere altro ma solo perché mi vergognavo di tornare nantravoltanuovamentedaccapo a Parigi. Così il mio moroso mi ha detto ti va un weekendone europeo? Vai e organizza. Ed io ho pensato Parigi che mi pare che tutti i voli portano a Parigi. Lui mi ha guardato dicendo eccheppalle ed adesso è tutto un Lisbona, Berlino, Dublino, Napoli… ed io sono felice ma preferirei Parigi. Che ormai la conosco come le mie tasche e la amo e vorrei viverci e mi sento parigina nel profondo quando sono a Parigi. E comunque io a gennaio vado a Berlino se vi interessa. Ed adesso ci va pure un amico mio che parte domani e torna l’8. Dove vai? Gli ho chiesto. A Berlino ha risposto. Fico ho affermato. Eh già. Ha ribadito. Ma poi non ce l’ho fatta ed ho detto: ma Parigi niente?

25/11/08

per mia filosofia...

Lavoro in un ambiente duro ed estremamente competentivo. La parola l’ho inventata io. Tranquilli.
Comunque bisogna essere competenti ecco ed io non è che c’ho la scienza infusa. A volte mi fanno domande allucinanti ed io prima bofonchiavo poi ho ideato (furrrba come una faina) delle risposte tipo che utilizzo a seconda delle occasioni:
  • Quello che il cliente chiede si può fare: da prove tecniche effettuate nei nostri laboratori, le confermo che ciò è possibile
  • Quello che il cliente chiede non si può fare: da prove tecniche effettuate nei nostri laboratori, le confermo che ciò non è possibile
  • Quello che il cliente chiede è stupido: per mia filosofia sceglierei il secondo che ha detto
  • Quello che il cliente dice io non lo sto ascoltando: certo certo! è logico (annuendo interessata)
Queste quattro frasi ben si addicono ad ogni occasione e l’uso forbito di termini quali “prove tecniche” “nostri laboratori” “mia filosofia” e “certo certo” ottengono l’illuminazione generale dell’occhio vitreo dell’interrogante producendo un mood generalmente positivo.

Come dite? Ma non è così che si fa?!? Certo certo, è logico!

24/11/08

feisbuc

Io mi ci sono iscritta con il mio bel nomino e cognomino perché volevo essere tra i milledifeisbuc di Gianluca Nicoletti “little boxes” che ascoltavo ogni mattina su radio24. Poi ci sono diventata uno dei milledifeisbuc ma la cosa non è che mi abbia cambiato più di tanto la vita. Così ho smesso di andarci. Poi l’avvisatore su gmail mi dice che ho un casino (mucchi e mucchi eh!) di richieste di amicizia. Trequarti di queste è da parte di gente, di Padova, che non sopporto proprio. Gente che evito accuratamente da anni. Gente con cui se ci vediamo manca niente che ci picchiamo e mi mandano le amicizie. Secondo me feisbuc porta sfiga.

neve

anche la mia città, oggi, si è svegliata sotto la neve.
la martuzzina che è in vacanza da me in questi giorni, non aveva coraggio di mettere il muso fuori dalla finestra e, soprattutto, il sampetino sulla terrazza, che non capiva chedd'era tutto quel bianco.
pure io, all'idea delle code inenarrabili che mi aspettavano ho temuto
ma, nonostante il traffico ed il nervoso e la paura di slittare ed un paio di autosalvataggi in extremis (dalla rottura del femore), non riesco a trattenere questo sorriso ebete in faccia, che la neve mi mette troppa allegria.

21/11/08

dead man walking

ieri Lorenzo ha tentato di baciarmi. Ma mica una roba seria. No! Proprio da stronzo! L’ha buttata lì, ridendo e scherzando. Mi guarda e dice, che bella che sei. Quasi quasi mi innamoro di te. Anzi, sono già innamorato. (cosa avevo detto? Uno stronzo!). Mi prende il viso tra le mani e mi bacia sulla guancia. Poi cerca di arrivare alla bocca. Così, ad una cena. Davanti ad altre persone. Come se io fossi una cazzo di adolescente di fronte al suo cantante preferito. Lui non mi dispiaceva, è vero, ma sono certa di non aver zoccoleggiato. Così son diventata viola in faccia ed ho semplicemente spostato la testa. Ma poi nell’arco della serata, a ripensarci, la cosa m’ha fatto imbestiare.
Così ho rifiutato più volte il suo passaggio in auto, perché aveva una tale faccia da mona (come a dire, dai che se sei brava te la do una ripassata) che volevo sputargli, ma l’apoteosi l’ha raggiunta quando ci siamo salutati. Davanti agli altri mi dice: mi raccomando chiamami la prossima settimana per un cinema eh!
Chiamami? Chiamami? Chiamamiii? Io mi sono domandata se quel tipo tanto carino che avevo davanti di anni ne aveva 50 o 5 ma mi scocciava polemizzare e così ho messo su la modalità facciadichiulo e gli ho risposto "certo certo, è logico!".
Se lo becco per strada ci salto sopra con la macchina.

20/11/08

di malattia virtù

Ciò che rende speciale il vino Picolit è la sua uva. Che è malata. Di una malattia genetica che si chiama Aborto Floreale. In pratica anche se impollinati i fiori non si fecondano e cadono. Il grappolo cresce perciò incompleto e rado. Ma è proprio questa tara che rende così speciale l’uva Picolit. Perché i pochi acini rimasti sul grappolo assorbono tutte le sostanze nutritive producendo chicchi ricchi di zuccheri. Veronelli nel '59 lo paragonava allo Chateau d’Yquem francese, come il vino più nobile d’Italia.

Il Picolit viene prodotto, in limitatissime quantità, in Friuli nella zona del Colli Orientali ed è un vino da grandi occasioni. Personalmente lo amo abbinato ad i formaggi ma è perfetto anche da solo, uno splendido vino da meditazione. Pur essendo dolce non è mai stucchevole e riempie la bocca di sensazioni aromatiche di miele, pesca ed albicocca matura. Se affinato il legno può superare i 15 anni.

Ma c’è un problema... grave. parecchio grave legato al Picolit. Smettere di berlo una volta aperta la bottiglia.

19/11/08

la matematica non è un opinione (uffa però)

L’altro giorno ero dal dentista che, come solito, m’ha massacrato, e mentre era lì che scriveva la ricetta per l’antibiotico gli ho chiesto, scherzando chiaramente, se mi prescriveva anche un anoressizzante, buono giusto giusto per una settimana che così mi sistemavo dai recenti bagordi enogastronomici.

Prima m’ha guardato storto. Poi m’ha consigliato di darmi alla corsa. Infine, sbracciandosi in vistose gomitate e schiacciate d’occhio m’ha consigliato altre attività divertenti nonchè brucia grassi.

A parte che ormai è assodato che i miei medici sono dei porci, gli ho ricordato che son fidanzata da quattro anni e che recentemente ho ripreso ad ingrassare. Facesse lui due più due!

18/11/08

chateau la classe

mi trovo all’uscita dell’autostrada per consegnare del materiale ad un cliente. Si tratta di una telecamera perciò nulla di pesante ma sicuramente ingombrante. L’appuntamento è alle cinque ed alle cinque e dieci lo vedo arrivare. Riconosco la macchina non perché me ne intenda ma perché, al telefono, ha perso dieci minuti per spiegarmi che quell’autovettura lì ce l’avranno in dieci in italia.

Dunque arriva e scende dal lato del passeggero. Vedo che il bagagliaio con movimento very smooth si apre automaticamente e lui gli si mette vicino. In attesa. Che io arrivi. Con in braccio questo catafalco di notevoli dimensioni. Che mi impedisce parecchio i movimenti. Poi, quando finalmente sono vicino a lui, né buongiorno, né buonasera, né vaffanculo. Semplicemente attende ancora. Che io faccia qualcosa.

Se fosse la mia auto appoggerei la telecamera per terra e prederei tutto quello che ingombra il bagagliaio per spostarlo di lato e far posto alla mia scatola. Ma quella, evidentemente visto che non sono tra le dieci fortunate in tutta italia a possederla, non è la mia macchina ed in tutto quel silenzio non so che fare. Potrei dire per esempio: sposta lei la sua roba o vuole che glielo faccia io? Lo faccio con le mani o preferisce che mi appropinqui a spostare il tutto con la lingua? Ma mi pare una dichiarazione troppo diretta di guerra perciò pure io decido di attendere. tacendo.

Lui è un signore molto distinto ed elegante. Tiene le mani in tasca del suo impermeabile. Mi guarda, scocciato e deluso. Infatti io, con questo taglio di capelli e lo spolverino nero in finta pelle che indosso sembro la Trinity dei poveri, ma nonostante la mia visibile “inferiorità” sento nettamente che i muscoli del viso stanno tendendo all’espressione: faccia di culo!

A questo punto accade l’inimmaginabile. Dal posto di guida scende di corsa ciò che comprendo essere il tuo autista. Con fare molto sussiegoso sposta le cose, prende la scatola e la mette nel portabagagli. Mi saluta e mi ringrazia di essere venuta fin lì risparmiandogli un bel po’ di strada. Quando ha finito chiude il portabagagli e ritorna di corsa al suo posto.

Quando tutto questo è terminato il mio cliente tira fuori una mano dalla tasca e, porgendomela mi sussurra con un ghigno: piacere d’averla conosciuta. Prendo la sua mano e con il medesimo tono gli rispondo: il piacere è tutto mio.

Vi dico una verità: ho mentito.

17/11/08

del perchè mi sono tagliata i capelli a spazzola

martedì viene a trovarmi un fornitore. persona simpatica e carina con la quale c'è una certa confidenza. il mio capo in quei giorni stava sistemandosi il computer, cancellando roba vecchia e beccando alcune mie foto particolarmente riuscite se ne esce con questa frase:
- guarda che bella che era la Sid!
io guardo le foto e mi viene un magone che non vi dico.
il mio fornitore guarda le foto e fa... accipicchia. che schianto! e quando è stato il tracollo?
ecco, io li odio i miei fornitori simpatici e carini con i quali c'è una certa confidenza!

di bocca in bocca

questa mattina sono andata a trovare un cliente che non avevo mai visto prima.
appena mi incontra il suo esordio è:
dio che sorriso che hai! magnifico. ma... i denti... son tuoi?
lo guardo stupita e rispondo: ma che domande! certo che sono miei!!!
e lui: ma lo dici perchè li hai pagati tutti?

AHAHAHAH! un genio! :D

14/11/08

genova 2001

ho grande stima e rispetto per la polizia. la mia migliore amica ne fa parte ed io ne sono orgogliosa. proprio perchè la conosco so che non farebbe mai quello che le viene chiesto solo perchè le viene chiesto. è proprio l'aspetto del servizio del cittadino quello che rende le forze dell'ordine speciali ed importanti ai miei occhi. per questo ho sempre deplorato gli avvenimenti di Genova ed il comportamento di quegli agenti... perchè se è vero che stai obbedendo ad un ordine, è anche vero che hai la testa per ragionare e ribellarti se ritieni che ciò sia ingiusto. ritengo perciò gli esecutori responsabili dei loro gesti e sono lieta che siano stati condannati. ciò non toglie che dubito fortemente avrebbero fatto nulla di quello che è successo se qualcuno non gliel'avesse permesso (detto, instillato, ordinato etc). la sentenza di ieri è una vergogna nazionale.

13/11/08

di testa

mai! mai! (ma mai mai mai eh!) fissare un appuntamento dalla parrucchiera dopo aver scovato foto dimenticate da almeno 10 anni, dove, coi capelli corti, eravate (modestamente parlando eh!) delle strafiche mondiali. Il risultato potrebbe, per dire eh, non corrispondere esattamente alle vostre aspettative. (AAAGH! TRAGED' DISPERAZION' DISFATT'... tipo CAPORETT'!)

11/11/08

Il passato è una terra straniera

Il passato è una terra straniera è un gran bel libro. A partire dal titolo bellissimo che ha. È una storia dura ed allo stesso tempo incredibilmente tenera e poetica. È la storia di una amicizia. Sbagliata ed intensa come possono esserlo solo le vite a vent’anni. Questo, per me, è il capolavoro di Carofiglio. Il libro che meglio lo rappresenta, come scrittore e romanziere. Il film è bello e fatto bene ma non riesce a cogliere l’essenza dello scritto e non è capace di rappresentare la storia così come l’autore l’ha raccontata. Nella pellicola un cammeo dell’affascinante scrittore. Infine, grandissimi i protagonisti.

10/11/08

ai genitori del poliziesco procedurale (cit.)

a loro vorrei dire che mi paiono leggermente sopravvalutati. Non discuto la capacità di scrittura né la critica onesta alla società dell’epoca che son sempre meritevoli di lode. Ma allora uno scrive un saggio, non intitola il romanzo “omicidio al savoy” e non intavola una caccia all’assassino. Perché se lo fa non è accettabile che a dieci pagine dal termine si trovi un indizio che indichi il nome e cognome dell’assassino. Che, dunque, senza quell’oggetto, non sarebbe mai stato catturato. Perché allora uno se lo domanda… dove sta il giallo? Dov’è il lavoro del lettore in tutto questo? Bah!

07/11/08

please please help me!

ogni tanto mi domando cosa succederebbe se ripiombassimo indietro a cento e fischia anni fa. mi chiedo se sarei mai in grado di sopravvivere, dipendente come sono dai miei agi.
Tipo… per il riscaldamento come faccio? E scongelare il pesce? Il microonde, voglio dire…
Eppoi, se ho bisogno di acqua calda? E dopo la doccia, lo scaldino, come lo attivo?
E vogliamo parlare della luce? Eh? Cosa mi dite della luce?
Anzi, ecco, sarebbe proprio questa notizia ad urgere dato che l’enel s’è pigliata la mia corrente e non intende restituirmela che tra 2 ore.
In effetti a questa cosa ero preparata e mi sono attivata per le emergenze.
Ora però non so proprio come muovermi…
In pratica, ecco, ho questo dubbio: DOVE le devo premere, esattamente, le pietre focaie?

istanti

ci sono persone che attraversano la nostra vita per pochi istanti ma che continuano a farne parte per sempre.
oggi ho avuto notizie di Valerio. ha cambiato radicalmente la sua vita ed è diventato ciò che voleva. ha avuto il coraggio di mollare tutto per seguire il suo sogno e ne ha fatto il suo mestiere e, soprattutto, il suo stile di vita.
chapeau all'uomo che mi ha insegnato ad amare la poesia.

05/11/08

frasario inglese veneziano


Do you make real?
Ti fa davero?

Do you want to see?
Ti vol vedar?

Ehi, my love, eat my cunt!
Ohi, more, magnime ea mona !

Excuse me chief, do you have two hundred Franks?
Scusime capo. Ti ga duxentomie Franchi?

Go to defecate over a cock field!
Va cagar su un campo de cassi!

Go to know!
Va saver!

You stink like a corpse.
Te spusi da cadavare.

Heal you This!
Curite questo!

Hear me a moment.
Scoltime n'atimo.

Hey, group of gay!
Ou, banda de recioni!

I ejaculate on it.
Ghe sboro.

I know Venice like my pockets!
Conosso Venexia come e me scarsee!

I throw you a strike of satchel / cardboard/ lightning
Te tiro na carteada / cartonada / sitonada

I would put all the comunists at the wall.
Mi i comunisti i metaria tutti al muro.

I'll open you like a crostacean.
Te sverso come 'na canocia.

I' ll open your head and l'll put the brain in your pocket.
Te sverso ea testa e te meto i sarvei in tasca.

I'll put one thousand lira on your chest and I'll close you like a wallet
Te meto mie ire sul peto e te sero come un tacuin.

I'll rip your eyes and I'll eat them in the broth.
Te cavo i oci e me i magno col brodeto.

I'll wait you out.
Te speto fora.

It must be.
Ga da essar.

I' ve burst open my entrail
Me so sfonda el bueo.

It's a boom, I go home.
Xe un boto, vado casa.

It's at one rifle shot!
Xe a un tiro de sciopo!

It's made of big plastic.
Xe de plastegon.

My dead relatives are dogs if it isn't so!
Mi morti xe cani se no xe cussi!

Out of methods!
Fora dai modi!

Shall we make a shadow?
Se fasemo 'na ombra?

Taken on the bent tiles.
Ciapà su i copi.

Taken with the bombs.
Ciapà co e bombe.

That's all, uncle dog, I'll put myself on my own!
Basta, 'sio can, me meto in proprio .

They' re problems!
I xe problemi!

To pretend of apples.
Far finta da pomi.

We'll find ourself in Iron square.
Se trovemo in piasa Fero.

Let's go to make two pools in Iron square.
'ndemo far do vasche in piasa Fero.

You do come the milk to the knees.
Ti me fa vegner el late ai xenoci.

You'd better eat a shit.
Magnite 'na merda.

Your mother is a cow.
To mare vaca.

You take it on the teeth.
Ti tea ciapi sui denti.

04/11/08

domani avvenne


oggi, 4 novembre, si celebra l’anniversario della firma dell’armistizio. Ho scoperto qualche minuto fa che il presidente Napolitano presenzierà, domani, alla commemorazione in Villa Giusti che si trova, guarda caso, proprio in via Armistizio.
E tutto quest’assembramento copioso di coincidenze m’ha fatto pensare che forse non sono loro, che sono coincidenze, sono io che sono ignorante.
Fatto sta che Villa Trento e Trieste ad Abano era il quartier generale di Diaz e arroccato su un paesino nei colli euganei viveva il re. L’armistizio, si si proprio quello, è stato firmato in villa giusti a Padova e quindi non è la via che si chiamava armistizio era l’armistizio che era stato firmato lì (e da cui il nome).
Invece, sono quasi certa che Napolitano, che domattina farà un salto anche al Liceo Tito Livio per salutare gli studenti di cui una volta, duemila anni fa, faceva parte anche lui, abbia studiato lì per pura coincidenza.

03/11/08

di pesi e misure

i bambini che ne sanno di assunzioni? me-ren-di-ne! me-ren-di-ne! dovrebbero scandire. è una violenza spingere un bambino a protestare per una cosa che neanche capisce. vergogna ai genitori che obbligano i figli ad andare nei posti che non capiscono a fare cose che non capiscono dicendo cose che non capiscono. questo qui è il pensiero di Cossiga ed io non gli do torto. Quindi basta portare i figli in chiesa ad ascoltare la messa a dire le preghiere ed imparare il catechismo. Quando avranno la testa per capire decideranno se manifestare o dire un padrenostro.