31/12/08

il Lore

Il Lore mancava poco che mi giurava amore eterno dopo la prima serata insieme. Io lo capisco che son troppo una che li fa impazzire gli uomini (e’ ironico) ma così mi pare un tantino esagerato. Ora: immagino che tu mordi il freno per via che io, invece, che ti amerò per sempre ancora non te l’ho detto ma tutti questi attestati di stima, così, dopo i primi 5 minuti mi paiono un tantino esagerati.
E lo ammetto, è probabilmente colpa mia che ho insistito troppo che due cene forse (ma forse eh) non fossero sufficienti per decidere di sposarsi ma da questo a diventare l’unica a cui è lecito cancellare gli appuntamenti mi pare un tantino troppo.
Mi spiego meglio. Il primo me l’ha spostato perché gli era venuto fuori un impegno con gli amici, il secondo per via dei nipoti, poi ci sono stati i colleghi e per ultimi gli amici del calcetto.
Ed io lo capisco che uno ha una vita e non può cambiarla per la prima che passa ma che non possiamo vederci perché devi uscire il cane a pisciarlo. Ennò eh!!!

30/12/08

twilight

ogni tanto mi pare giusto dare fiducia ai fenomeni di massa. lo faccio da quanto mi son comprata il primo Harry Potter e per i successivi mi son trovata a fare la coda in libreria in mezzo a regazzini urlanti. così mi son comprata Twilight e l’ho letto. e stendo un velo pietoso.

29/12/08

Qualcuno sta cercando di dirmi qualcosa?

Due anni fa il mio fidanzato ed io ci siamo comprati un piccolo appartamentino sul lago. La tizia che ce l’ha venduto aveva passato gli ultimi quindici giorni in una clinica psichiatrica. Pare che fosse andata via di testa perché il fidanzato l’aveva mollata.

Quando siamo andati a parlare per il mutuo eravamo felici e sorridenti ed il direttore, non contento de “il presaaaagio” di cui sopra, ci racconta una amabile storiella di una coppia bella ed affiatata, come noi, che aveva conosciuto, come noi, in occasione del mutuo per l’acquisto, come noi, della loro casa. Insomma pare che sei mesi dopo quei due neanche si parlassero più.

Son parecchi mesi ormai che il mio fidanzato ed io giriamo attorno alla rottura. Ed a quanto pare ormai ci siamo. (chi mi parla del natale che siamo tutti più buoni lo strozzo). È incredibile come il destino ti urli in ogni maniera: lascia stare Sid questa cosa non fa per te. E tu, che hai sentito benissimo, fai spallucce e gli rispondi: sedia? Ma di che sedia(*) stai parlando?!?

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* funziona anche con: - catamarano. (ma di che catamarano stai parlando?) oppure con: picchio dal becco dorato e costata di manzo ma anche con olivia newton john.

24/12/08

oh capo, mio bello capo...

Vedi: non è tanto prendere la telecamera nuova che – ergo – dopo che l’hai usata tu non lo è più, per fare il filmino del saggio di danza e dell’asilo della tua figlia cinquenne... e’ quanto, piuttosto, averci obbligato tutti a vedere la cassetta che, devi saperlo, il sorriso “ah che bravo padre di famiglia che sei” dopo un ora diventa una paresi.

23/12/08

Terremoto

io mi son sentita la terra che si muoveva sotto ma siccome la mia sedia c'ha le rotelle ho pensato che mi ero spostata così - da sola - da dentro ed il mio movimento interiore aveva attivato pure le ruotine. poi ho sentito le tendine di plastica sbattere sulla porta a vetri ed ho capito che sono sempre la stessa donna di pietra del solito.

Saturdaynight by spritzallaperol

Sabato sera, in attesa che gli uomini rientrassero col vino - grosso lavoro che comincia alle 5 del pomeriggio e non si sa quando finisce - generalmente in stato comatoso sul divano- lasciam stare la polemica va, dicevo… sabato sera c’ero io (anni 39), sua mamma (anni 51), e lei, la maitica adolescente alla quale sto insegnando a diventare come me (anni 16) – gnam! Bello il delirio di onnipotenza-

E' lì che si cambia vestiti su vestiti per l’uscita serale. Io le dico vuoi provare il mio cardigan? Lei lo prova e dice fico. Io consiglio si ma devi metterci quel vestitino nero sotto… poi i leggins e gli stivali così sei carina e sexy ma sportiva e non muori dal freddo. Lei indossa tutto e non si piace. Si sveste e si ributta su quel casino di ventisette colori smandrappati che c’aveva prima. Io la guardo e le faccio: per carità eh! Bella sei sempre bella, ma prima eri gnocca adesso… nsomma! Sua mamma (grandissima donna) approva in pieno.

Lei ci guarda e, tutta presa dal suo sentirsi profondamente incompresa dentro, ci urla: ma voi non potete capire. Cosa ne sapete voi?!? (sottotitolo per non udenti: vecchie!)

Aspetto che la mia amica si allontani per appoggiare minacciosamente il ditino indice sulla sua spalla sinistra e dirle (cito testualmente): uè piccola, guarda che anche alle quarantenni piace essere guardate sai?!? Ma che ti credi... che passati i 30: pace dei sensi e arrivederci-e-grazie?!?

Ve lo dico o non ve lo dico come si è vestita sabato sera? Eh eh eh !

22/12/08

de “lo spritz all’aperol”

Allora… l’altro blog in un momento di giramento di coglioni massimo l’ho cancellato. Così, damblè, e chiaramente come tutte le cose che faccio quando son, diciamo, alterata (vabbè… ) mi son pentita… ma pentita che non vi dico. Mica perché volevo continuare a scriverci. Manco morta. Ma perché c’eran quattro anni della mia vita lì dentro. A sparar cazzate, per carità, ma avevo avuto anche io il mio bel paio di soddisfazioni. E così si parlava della rava e della fava con un vipper e lui mi dice (nella grande saggezza ed intelligenza - e savuarfer- che lo contraddistinguono): guarda che forse il provider ha il tuo archivio. prova a chiederglielo.

Ora: io non son fortunata e son certa che ormai è passato troppo tempo ma m’è venuto uno sbrilluccichino di speranza e c’ho provato.

Non avete idea della mail strappalacrime, pietosa ed infingarda che ho appena scritto a Gino Splinder.

19/12/08

Preludio di una cena galante

in un momento di euforia l'ho invitato da me. quando mi son resa conto che non ho un H in casa e non ho il tempo fisico di far la spesa e cucinare era troppo tardi per rimangiarmela. allora mi sono inventata una storia pazzesca su quanto sia pericoloso il mio lavoro da 007 e l'ho buttata sul "che ne dici di pizza e birra davanti alla TV?!? -così sai, per stemperare la tensione- lui si dice d'accordo che il mio lavoro è duro ma qualcuno deve pur farlo e ci accordiamo per le 8 da me. un paio d'ore dopo ho ricevuto questo messaggio di altissimo contenuto erotico:

stasera niente pizza, ti faccio la trippa alla parmigiana

sono fortemente tentata di presentarmi alla cena vestita solo del grembiulino bianco che usavo quando facevo la cameriera...

bisniss is bisniss

lunedì c’ho la cena aziendale. Ora… i miei soci loro mi stan simpatici il problema è che ci sono anche: la pianta grassa, la parona in pectore e la logorroica. Allora io fiurba come una faina ho invitato anche la mia amichetta del cuore così dividiamo il tavolo in buoni e cattivi –che stronza che sono- vabbè dai ma così ho la certezza che almeno uno dei miei vicini non sarà uno scassacazzi.
Non appena ricevuto l’invito lei prontamente chiama il boss e gli fa. Eh! ma se son invitata alla cena aziendale vuol dire che sono aziendale anch’io e quindi sgancia la tredicesima. Lui le ha prontamente ricordato che non è questo il modo di ringraziare chi ti ha appena invitato ad una cena. Io però a lei l’ho detto che se insiste e lui cede pretendo la metà della cifra.

18/12/08

due tipi un tantino eccezionali

L’anno scorso Marco, medico anestesista, ha fatto un esperienza di 3 mesi in Sierra Leone per Emergency. Come si può ben immaginare è stato un periodo devastante ma ricchissimo e lui ne è tornato provato ma entusiasta. La gioia infinita data dall’opportunità di fare qualcosa di buono, come medico, in un posto dove ce n’è un po’ più bisogno. Il dispiacere per le storie che non hanno avuto un lieto fine. O la commozione per quelle che, invece, ce l’hanno avuto.

Sua moglie Tea è una donna estremamente intelligente (eh! è amica mia) così lo ha spinto ad accettare la missione di quest’anno. Sempre in Sierra Leone ma per sei mesi. Un esperienza che, giocoforza, non rifarà più, sia perché in ospedale magari qualcuno si incazza, sia perché ha una vita matrimoniale molto felice da coltivare. Dunque lui è partito ad ottobre e non rientrerà prima di marzo. (se mi manda qualche foto la posto).

La novità è che Tea parte domani. Per raggiungerlo e passare con lui il natale e tutto il mese successivo. Poi, siccome non è una che sta con le mani in mano, si è data da fare per una raccolta fondi da portare direttamente sul posto sul principio di “adotta un ospedale” Si è accordata con il capo struttura per aiutarlo nell’inventario dei medicinali. Ha contattato un missionario italiano della zona che dirige un istituto che ospita 600 bambini orfani (!!!). Spera di passare un po’ di tempo nel reparto pediatria dell’ospedale di Emergency. Ed è talmente fiduciosa delle 24ore giornaliere del suo mese di vacanza che ha pure 4 o 5 libri da leggere per il “tempo libero”.

Ecco. e vi garantisco che il viso di lui alla partenza e quello di lei ora che lo sta raggiungendo, basterebbero da soli ad illuminare questo natale - e ora, bambini, aprite il libro Cuore, L’incompreso e Oliver Twist a pagina 72...- (sii sii lo so, mi sono irromantichita troppo sul finale)

17/12/08

rapporto cliente-fornitore

voi siete clienti. In quanto clienti siete lamentosi. E, diciamolo, non vi va mai bene niente. E per quanto noi cerchiamo di farla giusta voi avete comunque da ridire. Se non è il modo è il tempo. Se non è il tempo è il costo, se non è il costo è il modo. (can che si mord la cod). Noi siamo fornitori e faremmo qualsiasi cosa per darvi fastidio e per dimostrarvi che abbiamo sempre ragione.

Interno giorno.
alle ore 16.00 si rompe una macchina ad un cliente a 150km di distanza. Nel mondo reale io non vengo da te, cliente, prima di domani ed a te girano fortemente i marroni anche se chiami urlando e bestemmiando cosa posso farci? non te l’ho rotta io. Non ci ho mangiato gli spaghetti dentro. Non ci sono saltata sopra coi tacchi. Giusto? Giusto!
  • cliente: si è rotta la macchina
  • io: intervengo subito!
  • cliente (basito): ma ma … ma io ne ho bisogno subito!!!
  • io: ed infatti io sto già partendo!
  • cliente (interdetto): ma ma … ma è urgente cazzo!!!
  • io: dunque parto!
  • cliente (impietrito): ma ma … ma a che ora arrivi???
  • io: 2 al massimo sono lì!
  • cliente (tipico): …prima non puoi?
  • io: A-HA!!!

16/12/08

la verità, vi prego, sull'amore (cit.)

Eravamo a cena da amici corredati di figlia adolescente ed il discorso capita su come il mio fidanzato ed io ci siamo messi insieme. Dato che ce l’avevo fresca in testa gli ho raccontato la storia di cui sotto. E siccome avevo ormai l’autoflagellazione inserita ho perfino ammesso ciò che nessuna donna sana di mente farebbe mai: quella prima sera io… cedetti.

Non ho finito di pronunciare le sincere parole “gliel’hodat…” che gli ospiti hanno intimato alla figlia di andare a letto che era tardi. Ho fatto appena in tempo a vedere gli occhi di lei ed ho compreso quando di più insondabile sulla psiche adolescenziale.

Ci metto quello che volete che i poster dei Teicdet sono già stati sostituiti coi miei.

15/12/08

The Millionaire

da “Le dodici domande” di Vikas Swarup -> titolo originale: Q&A

Trama: Un dalit indiano (ergo: povero ed ignorante) vince un miliardo di rupie rispondendo a tutte le domande del format endemol. Questo perché ad ogni quesito corrisponde un episodio della sua vita.

L’unica vera domanda sarebbe: è mai possibile un culo di ste proporzioni?

13/12/08

il solito buonismo

ma che belle persone si incontrano nella blogghesfera? eh? eh? eh?

12/12/08

Perchè

quando vado al giapponese mi getto sbavante sulla composizione di pesce crudo e riso scotto che se me lo offrisse mia mamma glielo tirerei nella schiena?

11/12/08

senza attributi

Il mio uomo non risponde in nulla ai canoni del mio tipo ideale. Innanzi tutto il mio “compagno per la vita” dovrebbe essere alto e lui proprio non lo è. Poi a me piacciono ambiziosi e, nel dizionario dei sinonimi e contrari, alla voce contrario di, se guardate ci trovate la sua faccia sorridente. Ma tant’è… è cinico e crudele ed ha un senso dell’umorismo e dell’autoironia da spaccargli la faccia così me ne sono innamorata.

In realtà io subito non l’avevo capito che mi piaceva così tanto. Volevo solo uscirci a cena. Mi pareva che avrei passato una serata divertente. E così gliel’ho chiesto. Esci con me una sera? Come faccio sempre io in questi casi (dovevo nasarla che andava così) lui mi ha detto “volentieri quando passo dalle tue parti più che volentieri”. Ma da quel momento in poi, chiaramente, dalle mie parti non ci doveva passare mai.

Ora: io non sono una che insiste ma con lui ho insistito. Sempre così, la buttavo sull’amicizia compagnona del dai che usciamo per un pizza, birra e rutto libero una sera se sei da queste parti e lui sempre certo certo è logico.

Fatto sta che son passati dei mesi ed a me sono girate le balle. Perché io sono buona e cara ma non ti posso chiedere di uscire dieci volte e beccarmi sto quantitativo industriale di due di picche e così ho deciso di starmi zitta per una volta in vita mia e, per preservare il mio orgoglio ed amor proprio feriti, mi son giurata che, se mai mi avesse chiesto lui di uscire un giorno, IO, mi cascassero le orecchie, non avrei accettato. Mai! Mai! Mai! Fosse stata l’ultima cosa che avrei fatto nella vita. Lui non avrebbe mai potuto godere della mia fantastica compagnia. Un giorno se ne sarebbe pentito amaramente ed io gli avrei detto bentistà. Lui avrebbe pensato e ripensato a tutte le volte che aveva avuto, a portata di mano la felicità e l’aveva gettata via. Lui avrebbe sofferto solo ed io invece sarei stata sempre giovane e bella e corteggiata e molto più felice di lui. Tiè. (poi ho ripreso a giocare col mio amichetto Tavor ed il mondo è tornato a sorridermi)

Il dieci agosto 2004 mi manda un SMS chiedendo se ero libera per cena la sera dopo. Ci ho pensato e ripensato. Ho guardato il messaggio lungamente e, dopo una attenta analisi di, tipo, tre nanosecondi, ho risposto: occhei! (sempre detto che sono una donna senza coglioni!)

10/12/08

franco oh franco

quando ho smesso di uscire coi ragazzini quarantenni, mi sono orientata verso gli over cinquanta -che son più maturi giusto?!?- ed è stato lì che ho conosciuto Franco. Franco è un bel tipo. Sportivo, motociclista, viaggiatore, imprenditore, appassionato d’auto e possessore, tra l’altro, di una splendidissima DueCavalli tenuta come una figlia (…dicheno perché io non l’ho mai vista). Insomma, di primo acchito pare ben: tipo interessante, s’è fatto da solo, ogni tanto legge pure un libro... c’è di che passare la serata. Il giorno prima mi manda un SMS: è un problema se vengo col porsche? Rispondo: ha le ruote ed il volante? Ci porta dove vogliamo andare? Non vedo il problema. Ribatte: no è che non volevo fare lo sborone. -Mi dico: se non volevi fare lo sborone perché farmi sapere così velatamente che hai un porsche?- Gli ribadisco: a me non cambia nulla ma se è un problema per te vieni con un'altra macchina. Dice: ho solo questa domani. Faccio: spostiamo l’appuntamento? Commenta: no no. Concludo: ok a domani allora, mentre nella testa mi risuona, come una maledizione, che gli overcinquanta sono più maturi. Perchè è così, giusto?!? Giusto?!? Giustooooo?!?

09/12/08

OVO-matteo

Matteo era bellissimo. Completamente calvo. Tatuato un po’ ovunque. Un truzzo. Io non ho mai avuto truzzi. Eppoi era bello muscoloso ed io ho pensato che sarebbe stato fico per una volta avere a che fare con un bellissimo truzzo muscoloso. Mi mandava messaggi allucinanti. Peccato averli cancellati. Messaggi nei quali professava il suo amore per me, quanto ero bella, simpatica, carina, intelligente, la luce dei suoi occhi. L’aria dei suoi polmoni. (vai coi violini laggiù). Salvo starmi a debita distanza fisica e morale durante le cene. Mancava che ci davamo del lei e tutto il resto c’era. Una volta mi son scocciata perché quei messaggi non c’entravano nulla con le nostre cene ed io ero stanca di avere a che fare con gente fuori di testa. Così gli ho chiesto se non gli pareva di esagerare e che cavolo erano quegli sms se poi manco mi guardava quando eravamo insieme. Mi ha risposto “letteralmente” che era fatto così. Un po’ cazzone (giuro!) e si è DIMENTICATO di venire a cena con me il mercoledì successivo. In pratica alle 10 di sera mi manda un messaggio scusandosi perché si era appena ricordato del nostro appuntamento. E’ una cosa che non faccio mai essere sgarbata. Mi dispiace. Mi sento una mmerda ad essere maleducata però lì sono sbottata. Ma come, TU mi mandi dei messaggi del cazzo eppoi io sono quella che viene dimenticata?!? Così gli ho risposto di andare a cagare e, vista la demenza senile galoppante di dimenticarsi anche il mio numero di telefono perché io mi ero appena dimenticata il suo. A distanza di mesi mi ha scritto un altro sms idiota nel quale diceva di avermi vista da lontano ad una festa e che ero la solita fantastica (la solita fantastica?!? Ma cosa vuol dire?!? Ma che cacchio vuol dire?!?) e che non aveva avuto il coraggio di avvicinarsi per salutarmi. Avrei voluto rispondere: hai fatto bene idiota. Ma semplicemente non l’ho fatto. Rispondere intendo.

05/12/08

le “mie” ragazze

martedì ho invitato le ragazze a cena da me. Come sempre erano in splendida forma. Bellissime. Magre e slanciate, toniche dalla ginnastica quasi giornaliera, professioniste in gamba, persone curiose che coltivano le loro passioni. Lettrici voraci. Viaggiatrici instancabili.
E single.
Non che non desiderino un compagno o che non gli manchi qualcuno che le ami, no, questo è qualcosa a cui ambiamo tutte. È che quando hai passato i quaranta e la tua vita è esattamente come te la sei costruita e ti piace. Quando ti piace anche la persona che sei diventata. Ti senti equilibrata. Ti senti serena. Ti senti, massì, perfino contenta qualche volta. Ecco… non hai voglia di accontentarti di qualcosa che non ci completi veramente. Qualcuno che non comunichi con te a 360°. Non hai più voglia di storie allucinanti con uomini sposati. Di uomini indecisi invidiosi del tuo successo. Di vecchi pretenziosi con ventanni più di te. E ti senti perfino un po’ svogliata da tutto quel tran-tran dei primi appuntamenti. Del “ma tu di che ti occupi”. Di che segno sei? Fratelli? Sorelle? Insomma… il giro in giostra l’hai già fatto e lo conosci bene e non hai più tutta sta voglia di comprare un altro biglietto.
E così continuo a guardarle ed ad ammirarle. Bellissime e volitive. Caparbie e decisioniste. Sguaiate e vivaiole. Iperattive ed incredibilmente affascinanti. Attente e compassionevoli. Corrette e leali. Qualche volta hanno gli occhi tristi ed io me le sposerei tutte.

04/12/08

ai biliv

Son convinta, e lo sono già da un po’, che ci dovrebbero volere 3 anni per sposarsi e non per divorziare.
Sarà ben più importante essere certi di un passo come “pigliarti qualcuno per la vita” che lasciarsi quando ormai non ti sopporti più.

03/12/08

Brothers and sisters

Mia sorella si trova in Brasile in questo momento. È il secondo anno di seguito che ci va.
Non ho la più pallida idea di dove, tra l’altro. Come dire che vai in vacanza in Italia. Ma che frase eh? Che ci sarà una minima differenza tra Venezia ed Aosta, tra Trieste e il giù.
Comunque mia sorella è il secondo anno di seguito che va in Brasile. Non so bene dove ma in un posto isolato. In mezzo alla natura. Lontano da tutto e da tutti. Dove, dice, il verde ha un colore diverso dal verde nostro. Ed il profumo dell’erba è un profumo diverso dal nostro. Dove tutto, per intenderci, pare essere al gusto tripla panna.
A parte che le piace c’è un altro motivo percui torna sempre lì. Hanno un contatto, lei ed il suo uomo. E si trovano bene e si trovano talmente bene che stanno tentando di costruirsi una vita. Lì. Da quello che ho capito lui a gennaio si laurea. Lei ha già trovato una scuola, in Brasile, dove convertire il suo diploma di infermiera e poi vorrebbero fare dei bambini. La più piccola di casa sarebbe la prima ad innonnare i miei genitori. Come a dire: un miracolo.
E mia sorella forse l’anno prossimo parte per trasferirsi in un posto imprecisato del Brasile in mezzo alla natura a vivere sorridendo una nuova vita al gusto tripla panna.
Lascia due fratelli incastrati nelle loro vite metropolitane. Lascia due genitori che diventeranno finalmente nonni ma a distanza. Ma soprattutto lascia un appartamento magnifico sul quale ho urlato “prima!” per prima e quindi ci ho la prelazione.

02/12/08

28 novembre 2008

il ventottonovembre era una data campale in azienda perchè sia il mio fornitore di video più grosso con un nome di 4 lettere che inizia per S e finisce per Y annullava i listini per aumentarli del 7% dal primodicembre, sia perchè il mio fornitore di hardware più grosso con un nome di 6 lettere che inizia per M e finisce per X terminava una promozione che dava diritto ai clienti di acquistare col 15% di sconto. io questa cosa la sapevo da un mese ed anche tutti i miei clienti la sapevano da un mese e mi chiesero un sacco di offerte ed a voce dissero tutti che ordinavano però non mandavano mai i documenti per la pratica di finanziamento ed io se non son sicura di prendere i datteri il cammello non lo ordino ed alla fine tutte le carte arrivarono tutte insieme il ventisettenovembreduemilaotto ma la finanziaria non ci mise mica un minuto per dire si ti do' i datteri e così dovetti fare le rincorse tra i fornitori che iniziano con la S e quelli che iniziano con la M per piangere miseria e dirgli per favore, non ce la faccio a fare tutto all'ultimo minuto datemi l'occhei che ve li faccio lunedì ma loro furono dei duri e mi dissero di no e così io dovevo uscire alle sette ed invece alle otto ero ancora lì che inserivo ordini a manetta che ero perfino stanca di guadagnare tutti quei soldi.

01/12/08

essere donna nel '77

ho avuto due bambole Barbie nella mia vita. La prima ho fatto l’errore madornale di lavarle i capelli subito, che dentro ogni bambina piccola c’è, nell’ordine: una parrucchiera, una cuoca, una infermiera, una astronauta, una mamma di cicciobelli, e via andare, il chè li ha resi stoppacciosi ed orrendi facendomi perdere in tempo reale l’ammore profondo che nutrivo per lei. La seconda, visto che la prima l’avevo presto abbandonata sino a piantarla vicino ai pomodori in giardino dove potevo controllare lo stato di scioglimento della faccia col passare delle stagioni, i miei me l’han fatta penare parecchio fino a promettermela per la prima comunione. Arriva finalmente il giorno prima della prima comunione che uno si è imparato a memoria tutti i peccati capitali solamente per arrivare all’emporio sanguin a comprarsi la barbie dei suoi sogni. Col motorino "siettorosso" (tuttaunaparola) che poi ho ereditato a 13 anni, mio papà mi ha accompagnato a sceglierla ed io l’ho vista subito, tra tutte, quella strafica col vestito di raso fucsia, che c’era anche in versione giallo ma, voglio dire, che colore è il giallo? E c’era pure quella coll’abito da sposa ma già all’epoca l’idea del matrimonio mi faceva venire l’orticaria. E così io ci ho messo un nanosecondo a dire, con la boria tipica degli 8 anni, voglio quella Lit. 10.000 e allora mio papà comincia una pantomima che non vi dico per spiegarmi quanto più strafica fosse quella col costume da bagno Lit. 7.000 che era in assoluto più strafica anche perché il costume la slanciava e poi quel rosso era veramente molto più bello del fucsia di raso che, lasciamelo dire Sid, fa un po’ volgarotto. Allora io l’ho guardato con gli occhi da cocker ed ho cominciato a balbettare ma papà io voglio quella col vestito da sera. E lui che continuava a spiegare quanto quella col costume da bagno Lit. 7.000 fosse la scelta più giusta per una ragazza intelligente come me che conosceva a menadito tutti i peccati capitali, insomma un invasato. Allora a me la bocca mi è andata in giù come lo smile giallo (ma che colore è il giallo?!?) quando è triste e con gli occhi da cocker di cui sopra ho cominciato a piagnucolare. Allora mio papà ha tentato di calmarmi mettendomi in mano la Barbie col costume da bagno Lit. 7000 vedi che bella che è? Eh? Eh? Vedi che bella? Rosso, costume, bagno, Lit. 7.000. Pareva indemoniato. Ed io allora ho cominciato ad ululare che non era giusto che era la mia prima comunione ed io volevo quella col vestito da sera fucsia. Lui ha cominciato a dire che esageravo. Io ribadivo che l’ingiustizia ormai aveva raggiunto livelli parossistici (sto interpretando). Lui ha continuato che se non la piantavo me ne tornavo a casa senza niente. Io allora ho detto: Uffa però. Lui ha insistito: uffa però niente. E poi io sono diventata donna ed ho pronunciato le uniche parole che si potevano pronunciare in un frangente così drammatico: lo dico alla mamma. E lui mi ha comprato la Barbie col vestito fucsia Lit. 10.000.