26/05/10

strange days

son giorni strani. ciò dei pensieri. e poi ho sempre sonno. e poi ciò dei pensieri. non sto mica tanto bene. son giorni strani.

25/05/10

strafiga al cubo

Mia sorella è partita sabato con l'aereo e ha raggiunto Pamplona. nell'aereo assieme a una sacca c'era la sua bici da corsa. e basta. da Pamplona il suo cammino prosegue fino a Santiago. in bici. da sola. oltre 700 chilometri in quindici giorni e nella più completa solitudine.

ha tagliato i suoi bellissimi capelli lunghi e adesso ha una zazzeretta favolosa. è magra. allenata. carica. e ha due maroni così secondo me. 

se durante il viaggio riesce a scrivermi magari metto qualcosa qui.

24/05/10

giuggizzu

io del giuggizzu imparo dodici mosse per annientare e colpire il mio avversario e poi vedete voi se avete ancora il coraggio di aggredirmi quando sono per strada. poi, siccome non m'è mai successo nella vita che mi aggredissero quando ero per strada, ho pensato vedete voi se avete ancora il coraggio di dire che non ho sempre ragione io. sempre. su tutto. ecco.

23/05/10

moltissimo

da quand'è che non parlo delle Trattorini? da parecchio secondo me. comunque stanno bene e trattorano moltissimo.

22/05/10

allegria

mi pare che a scriver di sera le cose che vorrei dire son tutte più private. quando scrivo di giorno mi pare che son più speranzosa e le cose che scrivo vengon giù più divertenti come che ci posso credere che la giornata andrà per il verso giusto. a scriver di sera o di notte, come adesso che sto scrivendo io, mi verrebbe voglia di parlar di tutte le cose che ciò nella testa e verrebbero fuori dei post un po' tristi, secondo me, un po' seri. ma a me non piace e allora mi sforzo parecchio di scriver cose allegre che sembrino le cose che scrivo di giorno ma secondo me si sente che tutte le cose che ho scritto ultimamente le ho scritte di sera. mancan di credere che la giornata andrà per il verso giusto. di allegria. 

21/05/10

sputi - reprise

dopo ero ancora arrabbiata ma meno e  m'è venuto da riarrabbiarmi di nuovo che m'han dato un telefonino della mutua io quel telefonino che mi han dato mi viene il nervoso non ci ho segnato neanche un numero del lavoro che non riuscivo neanche a toccarli quei tastini piccolissimi del telefonino della mutua che m'avevano dato, che io neanche lo volevo comunque mi sono riarrabbiata e ho detto che io quel telefono non lo voglio che vedano un po' loro così improvvisamente ne è saltato fuori uno nuovo di pacca beissimo che me l'hanno dato e io allora ero abbastanza contenta del nuovo telefonino ma non riuscivo a aprirlo per inserire la sim e così son andata da un tecnico e gli ho chiesto se mi aiutava e poi ho detto hai visto che bello il mio nuovo telefonino? è beissimo. e al beissimo ho proprio visto partire dalla mia bocca uno sputillo che con una parabola bellissima e perfetta è andato a planare nella scrivania del collega ma lui è un signore non ha detto niente e allora io ho detto: eh! scusa! ho sputato. e intanto gli lisciavo per bene la scrivania col palmo e facevo eh eh eh.

sputi

siccome sono arrabbiata col mondo la porta del mio ufficio adesso la tengo sempre chiusa. non importa che è a vetri e ciò vetri tre pareti su quattro che non posso neanche mettermi un dito nel naso senza che lo sanno tutti, l'importante è che per entrare nel mio ufficio adesso loro (chi?!? LORO!) trovano la porta chiusa e la devono aprire (le piccole meschinità che ci rendono meschini e siccome non siamo normalmente meschini a accorgerci che siamo meschini ci sentiamo proprio dei meschini). comunque io ero dentro il mio ufficio che desideravo mettermi un dito nel naso lavoravo quando ho visto il grande capo supremo che mi stava soffocando davanti alla porta. 

poi quando ha smesso di soffocare è entrato in lacrime che tentava di ingoiare una caramella e io gli ho chiesto vuole un bicchiere d'acqua (ud iu laic a cap ov uoter?) e lui mi ha risposto che la caramella gli era andata di traverso (caramela entrata via sbagh-liata) e per dirmelo ha sputazzato su mezza scrivania. 

gli ho detto che se vuole la prossima volta può fare a meno di spiegarmi proprio tutto.

20/05/10

regalo

Guerra e Pace è ancora lì che mi guarda lui figo nel suo tomone numero uno non l'ho mollato lo giuro ma il tomone mi paralizza non so se ce la posso fare. penso al novenne a cui ho regalato le Cronache di Narnia milleerrotte pagine e non ha battuto ciglio e mi sento una poveraccia. comunque Guerra e Pace è lì che non lo mollo lo giuro ma avevo bisogno di distrarmi così ne ho preso un altro e io devo dirlo mi son un po' emozionata a leggerlo e poi ci son scritte un sacco di frasi bellissime che adesso un paio ve le regalo anche a voi:

Era una bambina che qualunque collina avrebbe voluto come sole. 
Era la prima volta che la vedevo interamente e aveva le scarpe bianche.
Camminava verso di noi piano decisa veniva verso il centro del cortile e allora Filippo mi ha detto di aspettare, si vedeva che io ero emozionato tantissimo e ciucciavo la caramella frizzante come un astronauta che ciuccia una caramella molto frizzante. 

(...)

E prima della fine dell'estate prima che mi venisse questo impossibile coraggio di baciarla prima di andare di sopra a fare le valigie prima di partire prima di leggere "Topolino" prima di diventare grande prima di diventare comunista o democristiano prima di finire la scuola prima di andare a letto prima che qualcosa strapiena di sì scoppiasse pianissimo le ho detto, amore mio infinito. 

Aldo Nove
Amore mio infinito
Einaudi Stile Libero

buon compleanno

a Alberto e Paolo. uno è mio fratello. l'altro no. son contenta che siete nati.

19/05/10

tutto è bene quel che finisce bene

io questo libro qui che si voleva intitolare "tutto è bene quel che finisce bene" e che invece l'han poi chiamato "Guerra e Pace" l'ho comprato l'anno scorso perché la Elena mi diceva che era bello bello bello e dovevo leggerlo e così l'ho comprato ma a me, ultimamente, i tomoni mi spaventano e quelli sono due tomoni neanche uno che mi par sempre che non arrivo mai alla fine e invece in un libro a me piace anche arrivare alla fine. comunque l'ho cominciato sabato sera. ho letto le prime cinque righe e son in francese e non c'è neanche la traduzione e sapevatelo, non è vero niente che il francese assomiglia all'italiano che per capire cosa c'era scritto ho dovuto googlare.

dopo volevo dirvi che quando l'ho comprato poi l'ho detto alla Elena che l'avevo comprato e lei ogni settimana mi chiedeva Allora?!? l'hai letto?!? eh? l'hai letto? e io, me lo ricordo bene, la guardavo strano con la faccia proprio come per dirle Diobono Elena ma son due tomoni. ma li hai visti?
(non sta mica tanto bene neanche la Elena, secondo me)

continuano

continuano le mie lezioni di inglese al manzo e continuano le sue lezioni di giugizzu a me. non son ancora rimasta incinta. è incredibile!

18/05/10

horror show

dopo una serata con le scarpe da ginnastica non vedevo l'ora di togliermele e infatti arrivata a casa le ho tolte e mi son messa sul divano a leggere e intanto la Sofi si strusciava sul mio pollicione facendo tanti fusotti e strusciandosi in una maniera pazzesca tanto che, a un certo punto mi son sentita in colpa che lei era lì che si strusciava sul pollicione e sul mio piede destro e io non la consideravo e così l'ho presa in braccio per darle tanti bacini.

e dopo basta. questa storia finisce così. 

16/05/10

anniversario

io l'anno scorso nella domenica della fiera del libro di Torino son stata al LitCamp con la Mitia. e quel giorno lì io ho conosciuto un sacco di gente che leggevo e un po' di gente che mi leggeva mi ha conosciuto. e quel giorno lì io ho sentito per la prima volta leggere uno scrittore che lì ho capito che mi piaceva e infatti poi ho comprato tutti i suoi libri e lì poi ho comprato anche l'Accalappiacani numero uno e due e ho conosciuto Learco Pignagnoli che poi c'ho fatto un viaggio a Roma andata e ritorno assieme, con Learco Pignagnoli e  quel giorno lì ho sentito Guido Catalano e Mauro Gasparini e io conoscevo le parole delle poesie di Guido a memoria e chiedevo i bis che volevo io. e mi dispiace parecchio che quest'anno il LitCamp non l'hanno fatto che io ci tornavo volentieri.

15/05/10

di nuovo

l'altra sera son rientrata tardi e passando davanti a casa di mia sorella ho visto la luce accesa ho suonato e lei c'era e le ho detto Andiamo all'ultimo spettacolo. così son tornata a vedere Il Concerto e io, quando è cominciato il "Concerto per violino e orchestra" di Tchaikovsky mi son commossa e ho pianto un po'.

14/05/10

ma mi ripiglio

son dei giorni che quando vedo Nicola gli faccio dei gran sorrisi e gli dico Ciaaao Nicola!!!

oscillo

Zoile,
sei cambiato. Mi dispiace e non te ne faccio una colpa. Devi avere le tue ragioni. Quello che hai preso per freddezza era il riflesso inquieto di una donna che si scopriva amata al di là delle sue speranze. Non che non l'abbia apprezzato, anzi. Ma l'arte di ricevere diamanti con grazia non si insegna da nessuna parte e io non la conosco, come non ne conosco altre. Se ti ho perduto, mi inchino e ti ringrazio per i carati del passato. Se esiste una minima possibilità che tu torni da me, ti aspetto e ti prometto, se non di essere più attenta, almeno di non nasconderti il felice scompiglio che ti è dovuto. 
Tua, Astrolabe
Ci sono due modi di leggere un messaggio del genere: o piangere di fronte a tanta bellezza, o scoppiare a ridere di fronte a tanta assurdità. In me è rimasto amore sufficiente perché queste parole mi facciano saltare la testa come un tappo di champagne. Ma anche sufficiente delusione per cogliere il loro lato ridicolo. Si è davvero indulgenti solo quando si è innamorati pazzi; dal momento in cui si ama un po' meno, la naturale cattiveria riprende il sopravvento. Io oscillo tra queste due condizioni. 


Amélie Nothomb
Il viaggio d'inverno
Collana Amazzoni - Voland

12/05/10

vabbè ho mentito

ma questa ve la dovevo raccontare per farvi capire il profondo stato di prostrazione fisica e morale in cui mi trovo da un mese a questa parte che quando l'ho raccontato alla Elena, questo episodio, lei ha detto che messa così male non mi aveva sentita mai e che sarebbe auspicabile mi rivolgessi a uno gigolò almeno per l'espletamento delle formalità (veramente c'era la parola "piselli" nella frase che ha detto ma non faceva figo che lo dicessi e allora non l'ho detto) (dopo, a ripensarci, forse la parola "piselli" l'ho detta io).

ma vado subitamente a raccontare: 

nella azienda dove lavoro c'è un venditore molto molto carino. alto, distinto, capello brizzolato, veramente un bel arnese. ora, a quel venditore io gli piaccio che l'ho capito subito. oltretutto lui non mi ha conosciuta con i 5 chili in meno che avevo fino all'estate scorsa quindi il mio piacergli ha un valore assoluto molto più alto rispetto a quelli che gli piaccio perché si ricordano com'ero e vorrebbero che ci ritornassi (giannever) (è inglese). questo ragazzo non perde occasione per farmi complimenti ma complimenti fighi tipo che una volta è venuto a dirmi che gli piace tantissimo come mi vesto. che secondo me è una cosa carina da dire a una ragazza, tanto più che, a memoria di Sid, non me l'aveva mai detto nessuno (no! non è gay). 

e insomma quando è in azienda è sempre lì che gira per il mio ufficio che mi chiede come va, che fa due chiacchere. orbene ieri (qualche giorno fa per voi che non potete godere delle fantastiche avventure della Sid in tempo reale) all'ora di pranzo è venuto a chiedermi se volevo andare a mangiare con lui. 

io gli ho risposto sorridendo che andavo a pranzo con Davide (un collega delle vendite) che mi doveva presentare la sua morosa.

poi quando son rientrata in ufficio dopo un po' è venuto su anche lui e era lì tranquillo che chiaccherava con me e il mio collega, lo vedevo che mi lanciava delle belle occhiate e io a quel punto, non so perché l'ho fatto ma mi è venuto voglia di farlo e così l'ho fatto, io a quel punto gli ho chiesto: perdonami, ma con tutti questi  colleghi faccio fatica a memorizzare, mi ricordi come ti chiami?

ha cambiato faccia e ha detto Nicola. 

mi pare che ciò l'autodistruzione inserita e marcio a tavoletta.

11/05/10

noia

e adesso basta parlare di lavoro! che già a scriverne mi son fatta due balle così.

10/05/10

datemi del voi

proprio all'inizio del mio rapporto di lavoro il collega, che è più vecchio di me ma io gli sono superiore di qualifica, per rispetto, alla qualifica penso ma forse era per rispetto alla figura leggiuadra e figacciuosa che mi contraddistingue, invece di darmi direttamente del tu mi ha chiesto se poteva. darmelo. il tu. io gli ho risposto che certo ci mancherebbe altro (ghe mancaria altro in linguaggio aulico locale) che non sono una da formalità. solo che si ricordasse, per favore, ogni volta che entrava o usciva dalla stanza, di salutarmi con un "sua altezza". (oi!!! lo fa!!! è un grande!) 

lo Splendido dice che così non va bene che mi devo far rispettare lì dentro se inizio subito a mandare tutto in vacca poi dopo le cose non le ripiglio più e secondo me ha ragionissima ma io a far la capa non ciò la forza, non son capace, io sono una cyaltrona e quando mi hanno chiesto se Purchasing Manager mi andava bene nel biglietto da visita io, sinceramente, mi son vergognata come una ladra,. ma, più di tutto, è notorio che io, lo Splendido, lo ascolto solo perché poi mi chiede di ripetergli le cose che ha detto.

09/05/10

disillusioni

mia mamma passa per casa mia tutti i giorni. dato che esco di casa alle sette del mattino e rientro alle nove di sera lei passa di qui per aprire le finestre e far fare un giro alle Signore Trattorini sul terrazzo. già che c'è, per non annoiarsi, lava, stira, pulisce così io ho una casa che, nonostante gli scatoloni dappertutto, è uno specchio. perciò dato che dal quattro maggio ho un armadio io mi pensavo che mi svuotava gli scatoloni e mi sistemava tutto.

oi, neanche una mutanda ha messo via. 

dopo volevo dirvi

che mi è arrivata la camera da letto., quella con l'armadio davanti al letto tutto pieno di specchi. quello che avevo detto che mi servivano per specchiarmi bene ma non era vero. ecco. la camera è arrivata ma io, ancora, non l'ho usati.

comunicazione di servizio (ma bella)

a Vicenza da giovedì e per tutta la prossima settimana c'è il VICENZA JAZZ. io ieri sera son andata a sentire gli Incognito. stasera per esempio c'è un gruppo che suona i Rolling Stones in chiave jazz. ma ce n'è di ogni e qualunque cosa dalle sette di sera fino a notte fonda. tutti i giorni. fino a domenica prossima. 

fateci un pensierino e anche una passeggiatina. ve lo consigliavelo!

sulla capacità di trasmettere concetti fondamentali

durante una riunione plenaria da me richiesta la scorsa settimana mi sono sentita pronunciare questa frase: è la vostra azienda, mica la mia. io vi chiedo quello che serve. per fare i vostri interessi. non me lo volete dare? oi, se a voi non  vi frega a me frega meno che a voi. 

(comunque ci devono pensare) (forse devo migliorare un attimo il mio approccio tecnico scientifico alle richieste durante le sedute plenarie)

08/05/10

io credo fortemente nel saldo dei debiti

per il saldo del debito contratto con me, in qualità di insegnante braverrima di pronuncia inglese, col manzo carateca noi s'è deciso di fare come gli antichi e di procedere al baratto. tipo io tiddò una cosa attè e tummi dai una cosammè (nò Splendido! giuro che tengo le ginocchia serratissime) (diobono quell'uomo mi sfinisce). 

allora a settimana fanno due ore di pronuncia contro un'ora di giuggizzu (che è meno di potenza e più di controllo che lo sanno anche i sassi che la potenza è nulla, senza il controllo) (si. me la potevo risparmiare) (scusatemi) (comunque quella della potenza era vera). 

la prima lezione di giuggizzu avverrà domani giovedì 7 maggio. qualche giorno fa per voi che mi leggete. data la mia giovane età e a causa del osteoporosi che è solita minare le giovincelle come me, è probabile che mi si sia staccato un ginocchio dalla gamba e che questo adesso giaccia tristemente sul tappeto.

ordunque: io auspico che se gli splendidi per venerdì sera non m'hanno nè vista nè sentita, ecco io spero che anche senza leggere questa cosa qui io auspico che gli venga in mente almeno di fare una telefonata non dico ai carabinieri ma almeno ai vigili. anche gli ausiliari del traffico vanno bene. 

oppure, visto che la lezione si terrà a casa mia che ciò il soggiorno confacente, almeno che facciano una telefonata a un test anticoncezionale qualsiasi. (ahahahahahha) (diobono Splendido! si fa per scherzare!) 

07/05/10

42 rotoli in un bancale

uno dei capi mi chiama da fuori per chiedermi quando arriva l'ordine che ha mandato avanti la settimana scorsa. me mi vengono un po' gli occhi appallati, guardo verso il vuoto e gli domando Che ordine? lui mi dice Mi ricordo benissimo che gliel'ho detto la scorsa settimana. Io gli rispondo che E' possibilissimo ma a me pare la prima volta che ne sento parlare di quell'ordine. Lui ribadisce che non vuole fare polemica. Io gli ribatto che non sono preoccupata ma che proprio sarà l'alzaimer ma io di quell'ordine ciò il nulla cosmico nella testa. Lui allora dice Ricordo come se fosse ieri proprio il momento esatto e il modo in cui gliel'ho chiesto quando lei mi ha detto che nel bancale ci stavano 42 rotoli allora le ho detto di ordinare pure un bancale. Io che quella cosa me la ricordavo benissimo che lui mi aveva chiesto quanti rotoli ci stanno in un bancale e io gli avevo risposto 42 ma dell'altra cosa, di ordinarli, io ciavevo il vuoto pneumatico e gli ho detto Senta, per favore, la prossima volta che mi domanda qualcosa può accertarsi che ciò il cervello inserito?

06/05/10

l'arte di anticipare i pensieri dei propri capi

personaggi e interpreti: amministratore delegato (d'ora in poi meglio noto come a.d.) e direttore ufficio acquisti (d'ora in poi meglio nota come d.a.) (sotto le cui mentite spoglie di donna manager dura e intransigente, nota in azienda come una lady di ferro incapace di un sorriso nè di un gesto seppur minimo di gentilezza nè dei modi dettati dalle più elementari regole della buona educazione, ecco sotto questa virago si nasconde in realtà la vostra amata eroina Sid) (sapevatelo)

interno giorno. il dialogo si svolge in inglese ma per buona pace e pietà dei puristi anglofoni lo stesso viene ritrasmesso in lingua italiana. 

a.d.: puoi venire un attimo che devo parlarti?
d.a.: sicuro!
a.d.: entra prego 

l'eroina entra col suo quaderno degli appunti e fa per sedersi. 

a.d.: no, per favore, chiudi la porta.
d.a.: ammazza! chiudi la porta?!? che mi deve licenziare?

l'amministratore delegato si incupisce ma si schermisce.

a.d.: nono scherzi?!? nono ma che dici!!!
d.a.: ah! allora mi vuole dare un aumento! 

l'amministratore delegato viene colto da una sonora e prolungata risata nota sotto il nome tecnico di "imboresso".

son passate delle ore secondo me è ancora lì che ride.

01/05/10

Ciao Sid

Fatto:
ho ricevuto una mail (beiissima) che fa così: 
Ciao Sid,
ho deciso spontaneamente di scriverti questa mail senza che nessuno mi ricordasse che non ti scrivevo da tanto. ahahahahahahahhahahaha. 
Ric

Antefatto:
appena entrata in casa li avevo visti entrambi davanti al computer e avevo commentato più o meno così:
Ehi! voi due! da quant'è che non mi scrivete?!? vergognatevi!!! 

E adesso:
scusatemi che vado alle Calandre a comprare le brioscine che tra un po' arrivano qui per fare colazione assieme ai torinesi. 

Infine:
Buon Primo Maggio a tutti!!!