29/06/11

cose porne

io, sempre sempre sempre, dopo che ho mandato le email porne al mio fidanzato (Alessandro), subito dopo mi viene paurissima di aver sbagliato mail e di averle mandate allo Zio Banana (Alessandro) o all'Arcureo (Alessandro) e vado subito a controllare e poi tiro un sospiro di sollievo.

e' una vita intensa!

22/06/11

percezioni

Sua maestrà der colosseo

ale abita a Roma. lui, che abita a Roma (proprio Roma Roma!), ci mette circa una mezz'ora, coi mezzi pubblici, per arrivare al centro cittadino. dove centro cittadino indica semplicemente una porzione minima del centro stesso. per intenderci, trovarsi al colosseo e decidere di andare a campo dei fiori è una mini-maratona. quindi Roma ha un centro storico molto vasto ed è una città enorme. una metropoli.
  
la mia città, Padova, è una città di media grandezza. ora io ho cercato l'estensione in km ma non sono riuscita a trovarla. comunque la mia città è piccola e negli anni la prima provincia è diventata quasi una periferia. per esempio, dove abito io sono circa a cinque km dal centro eppure è provincia. io ho sempre abitato in provincia. tutte le persone che conosco, di padova, abitano in provincia, quindi è normale, è logico, è naturale, è insito dentro ognuno di noi provinciali padovani usare frasi come: ci troviamo in centro a Padova, andiamo a Padova, ti va di fare un giro a Padova?

dev'essere per questa diversità di percezioni che Ale non riesce a non ridere (ehm... coglionare?!?) ogni volta che io, a casa sua, gli dico Andiamo a Roma oggi?

20/06/11

Cinecittà

passeggiare sul cinema
andate a Roma e prendete la metro A. scendete dalla metro, salite le scale e vi trovate davanti l'ingresso di Cinecittà. proprio prima di entrare un simpatico signore vi avviserà de "lassà perdere che nun ce sta' un cazzo da vedere", ma voi, della famigerata saggezza degli anziani, ve ne batterete altamente ed entrerete lo stesso. pagherete 10 euri a cranio e comincerete il vostro viaggio sul tappeto rosso che non è un tappeto vero, è solo l'asfalto colorato ma voi trovate che è una bellissima idea lo stesso. visto? l'avete trovata bella anche voi. lo sapevo.

la prima parte della visita saranno le sculture romane (e greche, e egizie) finte e anche i gioielli romani (e greci e egizi) finti. han messo tutto sotto vetro in una specie di giardino d'inverno. son proprio bellini e da lontano non sembran neanche finti. da vicino sì. ma da lontano no.

la seconda tappa è l'altra parte del parco. e c'è la statua della libertà di Fellini (voi immaginate che sia la statua della libertà perché ci somiglia ma non siete sicuri perché non siete dei grandi esperti del maesto. oltretutto vi siete dimenticati di segnarvi qual'è il film per il quale è stata costruita. ripromettetevi, nella vostra prossima visita, di darci un'occhiata migliore).

la terza tappa sono gli studios. potrete vedere, da fuori, lo studio numero 5, il preferito del maestro Fellini. passeggerete sulla scena della lotta tra bande di Gangs of New York. arriverete fino alla piazza centrale dove è stato girato il telefilm americano Roma Imperiale, che è un po' una stupidaggine, come set però è piacevole il contrasto di questo pseudo antico con l'illuminazione, i cablaggi, l'attrezzatura cinematografica.

la quarta tappa è la palazzina presidenziale. e quello è proprio il posto più bello. a partire dalla sceneggiatura fino al montaggio vengono spiegate in modo piacevole, semplice e a volte divertente, le fasi di lavorazione di un film. si visita la zona dei costumi dove c'è anche quello del marchese del grillo e siccome voi state visitando la mostra con un romano adottivo, a questo punto vedrete scendere la di lui lacrimuccia. fate finta di niente. gli artisti apulo-romani son facili alla commozione. non imbarazzateli.

la cosa più bella ed emozionante di tutto il vostro breve viaggio dentro cinecittà, sarà proprio visitare questa palazzina. le stanze, ognuna a illustrare una parte di lavorazione, sono ai lati di un corridoio buio. l'unica cosa illuminata è il pavimento, che è un immenso schermo cinematografico. a ripetizione vengono proiettate le scene e i protagonisti di cinecittà e voi, semplicemente, camminerete sulla storia del cinema italiano. bellissimo!

dopodiché uscite, riprendete la metro A in direzione opposta di quella da cui siete arrivati. scendete all'ultima fermata che, proprio lì, poco più avanti, c'è il Pizzarium. fate un po' di foto alle pizze e quando una turista trevigiana vi chiederà se avete un blog visto che state fotografando le pizze e questa è una cosa da blogger voi diventate rossi in faccia per cortesia e dite no, no, niente blog. poi vi sedete fuori, mangiate, se vi amate tra di voi baciatevi, se non vi amate ma vi piacerebbe amarvi, provate a baciarvi, se non vi amate e non vi piacerebbe amarvi allora niente, mangiate e basta. e poi niente, potete tornare a casa.

16/06/11

Padova, Bronx

ieri sera lezione di fotografia. c'era l'eclissi e ci sembrava una cosa assai guapa di prendere l'auto, cercare un posto poco illluminato ed andarla a fotografare. così prendiamo l'auto della profe, carichiamo macchine fotografiche, computer, ipad e compagnia briscola e partiamo.

posti poco illuminati a Padova è un casino, bisognerebbe andar sui colli, sono lontani non se ne parla. così parcheggiamo la macchina sotto un lampione, davanti a delle case, a fianco di una pista ciclabile in una zona di passeggiate col cane e jogging (vicino alla cannottieri, per intenderci) e ci allontaniamo.
il posto non va bene, la luna è bassa e le case / alberi / civiltà la coprono. decidiamo di cercare un altro posto. in tutto siamo stati via non più di 15 minuti in una zona, come ho detto, di continuo passaggio.

al ritorno, la macchina davanti a noi ha il vetro fracassato, la portiera del passeggero imberlata per il tentativo di aprirla. la nostra invece l'hanno aperta, sono spariti computer, ipad, documenti, chiavi. quello che potevano prendere hanno portato via.

io fortunatamente sono povera e le due cose che avevo portato con me le avevo addosso. ma i miei colleghi di corso, poverini, han perso in un solo colpo oltre agli oggetti di valore, i ricordi che questi contenevano. le foto dei viaggi che non erano stati salvati. le lettere private. le cose di lavoro. nel computer uno ci tiene la sua vita e quasi mai ti capita di fargli il backup.

dopo tre tentativi siamo riusciti a trovare una stazione dei carabinieri aperta. lì c'abbiamo trovato la ragazza a cui avevano fracassato mezza macchina. sono arrivata a casa che era quasi l'una di notte.

a me nella vita mi è capitato che mi ciulassero il portafoglio in metropolitana due volte, una a Parigi, una a Barcellona. poi basta. a Padova lascio spesso le cose in auto, ecco non in vista ma le lascio. tranne alcune specifiche zone dove magari non avrei piacere di trovarmi da sola a camminare, per il resto la mia città è tranquilla e sicura. questo tipo di delinquenza, che non esiste più dai tempi delle autoradio optional, non la ricordavo e non credevo ci appartenesse più.

invece.

13/06/11

le foto che ho stampato

dopo averle mostrate alla profe per le critiche del caso, le ho portate a Roma per farle vedere a Ale, anche perché le aveva scelte lui. poi mentre ero in bagno a truccarmi (l'opificio delle pietre dure) lui ne ha incorniciate un paio e le ha appese. ero estremamente critica verso quelle foto e poi mi facevano un effetto strano così grandi, quasi a dire guardatemi, e a me "guardatemi" è una cosa che non mi viene quasi mai di dirla. per come son fatta io le avrei lasciate nella busta per sempre. invece Ale le ha prese, ne ha scelte un paio, le ha incorniciate e appese alla sua parete. e lì, a guardarle, non sembravano neanche mie.  sono bellissime.

10/06/11

percezioni

io ho un lavoro meraviglioso.
no. non è vero.
io ho un lavoro che paragonato agli altri lavori che ho fatto è meraviglioso.
in realtà io ho un lavoro come dovrebbe essere il lavoro.
quindi ho un lavoro normale.
solo che se paragono questa normalità a quella che ho avuto fino ad adesso...
con questo paragone ponendo che adesso ho un lavoro normale quelli di prima allora...
in effetti eran tanti anni che non mi alzavo felice di andare a lavorare
io son 7 mesi che mi alzo felice di andare a lavorare
sette mesi son pochi ma mica tanto
l'ultimo lavoro dopo un mese io non ero felice di andare a lavorare
secondo me ero talmente abituata al peggio che adesso che ho trovato la normalità questa mi sembra eccezionalmente bella.
io ho un lavoro meraviglioso.

07/06/11

3 fantastici e 1 meraviglia

mi piace molto il corso di fotografia che sto facendo. mi vanto di non toccare l'automatico da un mese ormai. da quando seguo questo corso la Sony è fissa su M e sono io che decido ISO, diaframma, tempi, bilanciamento del bianco (son arrivata solo fin qui... poi magari aggiorno le altre cose che decido appena scopro che le devo decidere io). il corso che frequento è pieno di Nikonisti. Nikonista è la profe, Nikonisti sono i partecipanti. e se ammetto volentieri che quella macchina fa foto che son meravigliose, io continuo a reputare la mia Sony un grande acquisto e sono sempre più contenta di lei. dei suoi fantastici rossi. della sua capacità al buio, in generale di quello che mi consente di fare rispetto al budget che c'ho investito all'epoca. e penso che quando vorrò cambiare macchina per una full frame cercherò ancora Sony.

comunque per la FF è presto ancora, al momento ho due fisse. un cinquantino. un bel tele. non è detto che non me li compri in vista delle vacanze. mi piacerebbe lavorare sul ritratto. adoro fotografare in generale, non ho ancora trovato il mio stile, non so se dedicarmi a cibo, architettura, viaggio ma mi accorgo che dove ho più passione, dove mi piacerebbe di riuscire meglio è il ritratto... vedremo.

una delle cose che non avevo realizzato ma sulla quale la profe batte parecchio è la stampa. solo con la stampa posso veramente conoscere i colori della mia camera, un monitor (sicuramente non il mio tra l'altro) non mi darà mai la rappresentazione fedele della mia colorimetria, insomma, non avrò mai veramente idea se i colori che vedo son reali oppure no. così sabato Ale ha scelto 10 mie foto. io ne ho aggiunge un altro paio e siamo andati da uno stampatore.

LO STAMPATORE!

che io, che ci fosse un posto del genere a padova, non ne avevo idea e il fatto che io adesso so che esiste un posto del genere a padova in qualche modo mi fa apprezzare ancora di più la mia città. che da quando frequento alessandro mi sto godendo padova come mai prima e sto scoprendo che mi piace tanto. mi piace tanto padova. mi piacciono tanto i localini di padova. mi piacciono tanto i negozietti di padova, mi piace tanto l'attornio di padova. insomma... io quell'uomo lo devo ringraziare per tanti motivi che lui sa ma questo è un motivo ulteriore che adesso sapete anche voi.

ma torniamo a bomba: lo stampatore.

io ero abituata ad andare in un centro commerciale. scaricare dalla chiavetta, tornare dopo un'ora e la cosa era fatta. anche abbastanza un costo, per dirla tutta. il MIO nuovo stampatore invece si trova in una delle vie più belle del centro. e non ha una vetrina. e non ha un'insegna. e non è neanche al piano terra sotto i portici. niente di niente. il mio stampatore è un cartoncino giallo su un campanello attorniato da altri cartoncini bianchi con nomi e cognomi. te suoni il citofono. ti aprono il portone ed entri nella corte di un palazzo. poi prendi la prima scala a destra. fai una rampa. a sinistra trovi un appartamentino. e sono loro.

già così, per me, ce n'è abbastanza da urlare FANTASTICO! che un posto così ci vai solo se lo conosci. e un posto così lo conosci solo se te ne hanno parlato e se te ne parlano vuol dire che è buono. un posto così non sopravvive se non è buono.

comunque entri in questo minuscolo spazio e c'è l'odore degli acidi che l'odore degli acidi io non lo sentivo più dagli esperimenti di terza media, poi ti accoglie una signora piuttosto agé che comincia a farti domande su come la vuoi, che carta preferisci, che finitura... insomma domande che io rispondevo con un silenzio sorridente e l'occhio bovino (ma sorridente). a allora lei ha guardato le foto che volevo stampare a mi ha consigliato.

e poi la ciliegina sulla torta. quando posso venirle a prendere? dammi il cellulare. ti chiamo la prossima settimana, se ce la faccio a stamparle. e questa, cari voi, è una cosa che non succede più, che ci vuole il tempo di fare le cose, che le cose vanno in coda a altre cose, che te devi aspettare una settimana per avere le foto. è un fatto che io urlo FANTASTICO! per la seconda volta.

il terzo FANTASTICO! sono il formato e il costo: 1 euro per un 20x30.

dopo di noi c'era un ragazzo con dei rullini. quando ci siamo allontanati abbiamo sentito la signora cinguettare: che meraviglia, m'hai portato l'analogico!

03/06/11

torre pedrera

adesso vi racconto di torre pedrera.

torre pedrera io ci andavo in vacanza quando ero bambina. adesso voi potete anche dire chissenefrega ma avete una vaga idea di quanti sono in italia i posti dove far vacanza? eh? avete idea che tra tutti i posti dove far vacanza in italia a partire da trieste arrivare a genova circumnavigando il globo terracqueo (cit.) avete idea voi di quanti posti ci sono? ecco. tra tutti quanti io andavo a torre pedrera. bel posto. dei bomboloni che ancora me li sogno. tipo fino ai 10 anni a partire da quanto mia mamma mi poteva lasciare da sola con mia nonna io andavo a torre pedrera, con mia nonna.

poi adesso a torre pedrera nell'ultimo anno solare ci son già stata due volte. la prima volta per un weekend infrasettimanale tra i più belli che mi ricordo che io stavo malissimo in quel periodo lì e loro mi hanno fatto passar di mente, per due giorni, quanto male stavo. la seconda volta questo weekend ultimo qui che io stavo benissimo, in quel periodo qui sto benissimo e loro mi hanno fatto stare ancora meglio, di quanto già stavo benissimo.

poi, a ben pensarci, il primo weekend quello in cui stavo malissimo loro mi hanno anche detto che mi volevano presentare un loro amico Serena Gandhi che non mi spaventassi che non era una donna. così mi han detto. che mi dovevano presentare un loro amico tant'è che poi me l'hanno presentato neanche due settimane dopo quel weekend infrasettimanale e poi lo sapete tutti com'è andata.

è andata che adesso tutti quelli che ci conoscono dicono che ci hanno innamorato loro perché la gente che ti vuole bene è così. son felici di averti innamorato. e io ci godo moltissimo che tutti gli amici suoi e tutti gli amici miei e tutti gli amici nostri (avevamo degli amici nostri e neanche lo sapevamo) ecco, tutti loro ci hanno innamorato ho piacerissimo.

comunque per tornare al discorso tutto questo è successo perché esiste torre pedrera sicuramente perché è un posto che te ci vai e stai proprio bene, tipo che scendi da casa, fai una stradina e sei al mare. poi loro, c'hanno la sdraio e l'ombrellone e te stai lì dopo che hai mangiato i sardoni con la rucoletta e la piadina il tutto innaffiato da potenti dosi di vino bianco, te stai lì che entri in coma farmacologico di sardoni e stai molto bene. veramente molto bene.

l'anno scorso sono entrata in coma farmacologico di sardoni che ero con gli splendidi, gli splendidini, la lia, il van deer gaz e i vannini e non stavo mica tanto bene, cioè in quel frangente sì ma in generale no. mica tanto. quest'anno sono entrata in coma farmacologico di sardoni che c'erano sempre gli splendidi e gli splendidini e la lia e il van deer gaz e i vannini e c'era anche Serena Gandhi, quello che mi hanno presentato che non era una femmina e noi eravamo in coma farmacologico sempre però eravamo in coma farmacologico vicini vicini.

e vualà! torre pedrera signori!

01/06/11

post da leggere con una mano al cavallo intonando "mommelosegno"

siamo stati nella cripta dei cappuccini.se il nome vi dice qualcosa ebbene è il titolo di un libro, di roth. che tra l'altro me lo son comprato in ebook e lo sto leggendo. (mi dispiace tsio, t'ho tradito come editore di ebook però non di solo Sugaman può vivere la viaggiatrice abbi pazienza tsio!) la cripta dei cappuccini di Roth però non è quella di cui voglio parlare io. quella mia è quella che c'è a Roma. 

a Roma c'è una cripta dei cappuccini.

i pochi che lo sanno son turisti e io che leggo Bizzarro Bazar e il mio fidanzato che sa sempre tutto.sto parlando della cripta della chiesta di Santa maria Immacolata in via Veneto. l'ingresso è gratuito ma c'è da fare una donazione volontaria di almeno 1 euro (...)  mi perplimo sempre un po' quando nella stessa frase trovo le parole: gratuito, donazione, volontaria, almeno e poi un valore espresso in euro. comunque entriamo gratuitamente effettuando la donazione volontaria di un euro (almeno, a testa) nella famigerata Cripta dei Cappuccini de Roma e non de Roth e cosa ti vediamo?

ti vediamo cinque cappelle tutte decorate, dalla testa ai piedi, con le ossa dei circa 4000 frati cappuccini che vi hanno vissuto nel tempo. vi ho incuriosito eh? vi si è tinta la giornata di rosa? i fiorellini? gli uccellini canterini? oh yeah! ma spettate che vi spiego meglio.

varcato l'ingresso, ad accogliervi la frase "noi eravamo quello che voi siete e quello che noi siamo voi sarete", a quel punto due e solo due sono le cose da fare: toccarsi i cosiddetti mormorando "sì sì mommelosegno" poscia entrare. vi accoglierà un fiorire di merletti, un presepe di disegni, un marzapane di ghirigori, fuochi d'artificio, figurazioni, rappresentazioni, composizioni decorative, motivi ornamentali, graffiti e arabeschi, tutti (tutti) fatti con le anche, le tibie, le mandibole, i crani, ma anche vertebre, clavicole, costole, metacarpi, femori, rotule (e chi più ne ha più ne metta) dei suddetti quattromila.

per non far la cosa troppo macabra, troppo cupa, troppo così, con questo vago sentore di morte, ecco per non farlo in ognuna delle cinque cappelle i frati più meritevoli e in odore di santità non venivano spezzettati come i frati semplici ma semplicemente mumificati. (ho già detto oh yeah?)

non è possibile fare foto perché sennò come fanno a vendervi il catalogo però potete gugolare Cripta dei Cappuccini de Roma non de Roth e trovate tutte le foto che volete.mi preme avvisarvi che per quanto macabre potranno sembrarvi dal vivo è peggio. 

cercando in rete un po' di informazioni sul perché e sul percome di una cosa del genere. soprattutto sul perché e su wikipedia ho trovato questo "La scelta di decorare la cripta con le ossa, che potrebbe apparire lugubre e macabra, è in realtà un modo di esorcizzare la morte e di sottolineare come il corpo non sia che un contenitore dell'anima, e in quanto tale una volta che essa l'ha abbandonato il contenitore si può riutilizzare in altro modo"

certo certo. è logico.