30/09/11

le parole giuste

venerdì sera a milano. due settimane che non ci vediamo. non faccio in tempo a entrare in camera che già mi accoglie con le parole giuste. le uniche parole che una donna che non ti vede da 15 giorni vuole sentirsi dire: ma sei dimagrita?

29/09/11

bensì

no amore, non andare coi mezzi, ti ci porto io in fiera a milano, ti ci porto con la macchina che conosco milano come le mie tasche, ho detto l'altro giorno al mio fidanzato. così gli ho detto. gli ho detto: dieci anni in giro a visitar clienti a visitar fornitori, milano non ha segreti per me ti ci accompagno io, in fiera, che facciamo prima. 
eh eh eh! non si siamo persi una volta! 
(bensì due)

28/09/11

la motivazione recondita potremmo ritrovarla in un'analisi fatta da me dopo aver iniziato il corso di Pilates

provo martedì un nuovo corso di Yoga Cinese, dalle 18.30 alle 19.30. 

le motivazioni che mi hanno indotto a questa scelta sono molteplici e sono di carattere fisico e psicologico. movimenti lenti e mantenuti collegati ad una appropriate respirazione e una buona dose di concentrazione ma, a ben pensarci, anche perché, unito al pilates, il culo d'acciaio mi viene in metà tempo.

27/09/11

la motivazione recondita potremmo trovarla in una frase pronunciata tempo fa dallo Splendido in quanto marito di Chiaratiz

ho iniziato un corso di Pilates. mercoledì sera dalle 19.30 alle 20.30. 

le motivazioni che mi hanno indotto a questa scelta sono molteplici e sono di carattere fisico e psicologico. movimenti lenti e mantenuti collegati ad una appropriata respirazione e una buona dose di concentrazione ma, a ben pensarci, anche perché lo Splendido ha detto che fare pilates ti viene un culo d'acciaio.

26/09/11

Berlino arrivo

comunque a Berlino ci vado con Letizia appena ritorna dalla Polinesia.
dite ciao a Letizia.

25/09/11

Barcellona al cubo

A fine novembre torno per la quarta volta a Barcellona (lo so che al cubo è alla terza ma non so come si dice in maniera efficace al quadruplo. quadruplo mi sembra meno efficace di cubo). ci torno con mia sorella che a Barcellona non c'è mai stata. a nulla sono valse le mie preghiere verso Madrid (che ho visitato per lavoro e che quindi non ho visitato affatto) o Berlino (dove non sono mai stata). Barcellona doveva essere e Barcellona sarà. poi a me non dispiace affatto visto che la adoro. ne deduco che il tour de force Parigino alla sista' non è dispiaciuto affatto e che il mio modo di fare turismo riscontra successo nelle folle. che Ale m'aveva detto: non si vede più di un museo al giorno e la Chiarettis aveva detto: non si gira così tanto (la gente... la gente apostrofano!). e però invece vi sbugiardo subito perché la sista' la pensa come me. la prima volta si vede tutto tutto tutto quello che è possibile vedere perché la prima volta è la prima volta e te non ce lo sai se ce ne sarà mai una seconda. alla seconda invece uno a) va a vedere le cose che non aveva visto la prima b) va a rivedere le cose che aveva visto la prima che ha voglia di rivedere c) se la prende comoda.
io, dalla seconda volta, me la prendo comoda un casino.

24/09/11

dire

La mia amica Letizia è in Polinesia.
dite ciao a Letizia.

23/09/11

egregio editore, mi perdoni l'insistenza? intende proseguire oltre con questo comportamento?

Egregio Editore,

sono con questa mia per sollecitare una risposta in merito alla mia reiterata domanda. domanda che lei ben conosce e che, appunto, reitero, da qualche tempo oramai. sono stata in viaggio nella Mitteleuropa. sono andata e tornata da Roma un paio di volte. ho fatto cose, ho visto gente. e sempre sempre sempre, non avevo con me, il mio amato Sugaman da viaggio. il disagio ormai ha raggiunto livelli parossistici. sono costretta ad acquistare solo libercoli poco voluminosi alle volte addirittura riviste di cucina. capisce bene che tutto questo non può continuare. io e lei dobbiamo finalmente chiarirci. e dunque, come da titolo,   Editor, caro eo, eora? nemo vati tanto cussì? vaeo ncora vanti de eongo?

22/09/11

(e con questo mi gioco per sempre il fidanzato) adesso vi parlo di Alessandro Baricco

allora dice che Baricco non lo devi dire che lo leggi. va bene. io non lo dico che lo leggo però lo leggo e l'ho letto e forse ma forse, in un futuro, se fa un titolo che mi ispira lo leggerò. comunque a me Seta m'era piaciuto. m'era piaciuto Novecento. m'era piaciuto Castelli di Rabbia. Oceano Mare m'ha fatto venire l'orchite. City è bellissimo. io in passato l'ho letto adesso non lo leggo più perché leggo dell'altro e poi perché si cambia.
anche Andrea De Carlo io lo leggevo. adesso poverino non lo sopporto proprio più m'ha stufato a morte ma io una volta proprio lo adoravo.
cose di verità.
comunque per dire della potenza di Alessandro Baricco. era in un teatro. c'era la fila fuori per entrare. c'era, all'ingresso, un banchetto con tutti i suoi libri e ce n'era un quantitativo smisurato di suoi libri. la sala era gremita. piena piena piena piena e noi eravamo in piccionaia. terzo piano che non riuscivamo neanche a vederlo nè a sentirlo bene tant'è che io mi sono addormentata. mi spiace. io non mi addormento mai ma così, dall'alto, io sentivo solo un bisbiglio e mi sono addormentata.
però quell'uomo lì è un uomo che muove le folle. è uno che vende. dicheno che è anche uno che se dice di leggere qualcosa o di comprare qualcosa dicheno che influenza.
poi però, devo dire, quello che mi ha stranito parecchio è che, siccome lui faceva gli autografi a fine presentazione, poi la gente ha assaltato letteralmente il banchetto per comprare un suo libro e farselo autografare. io allora mi dico, ma dov'eravate tutti suoi fans prima che vi dicessero che autografava i libri? perché non siete venuti col libro da casa? che non ne avevate neanche uno?
ho pensato che sarà una forza della natura ma poi la gente doveva comprarsi il libro perché non ce l'aveva.e questo non me lo sapevo spiegare.
poi mi è venuto in mente, ma io, ma come faccio a farmi fare gli autografi sui Sugaman?

21/09/11

comunque

sabato pomeriggio sono stata a Pordenone Legge con l'Elena e sono stata proprio bene. appena arrivate abbiamo incontrato Giorgio Vasta che io c'ho fatto un corso di scrittura con Giorgio e lui è proprio bravissimo a me piace un sacco quel ragazzo lì e poi mentre bevevamo abbiamo incrociato Cirri e poi ho visto Gene Gnocchi e poi dalla piccionaia ho visto Alessandro Baricco e poi abbiamo visto Giulio Mozzi e poi Antonio Scarpati e poi Tullio Pericoli e poi Natalino Balasso e poi mi pare basta però credo che ce n'erano un sacco di altri di loro. è bello andare in questi posti dove cammini e hai gli scrittori, gli editori, gli editor che ti camminano tutt'attorno come cammina la gente normale. perché loro per loro stessi sono gente normale ma loro per noi sono un po' della gente che non è mica normale. della gente che uno va in libreria e li legge o accende la radio e li sente non è mica una cosa normale per la gente normale. per loro sì. per noi no. allora camminare in giro amabilmente con la propria amica e vederli loro che ti camminano vicini con i loro amici è una cosa che riempie il cuore. una cosa che tu dici Ma guarda che bel posto pieno di arte e di cultura che è questo qui. poi una cosa che volevo dirvi è che io credevo che Pordenone era brutta invece è proprio deliziosa ci voglio portare il mio fidanzato. l'altra cosa che volevo dirvi è che siamo state al Rave di Letteratura con Cirri e Balasso ed è stata una delle cose più divertenti a cui mi sia capitato di partecipare da tempo. ho deciso che l'anno prossimo ci torno e ho deciso che ci viene anche Ale perché sono sicura che piacerà anche a lui e anche agli splendidi piacerà molto. secondo me l'anno prossimo dobbiamo invadere la Pordenonia.

20/09/11

eleganza

sabato pomeriggio sono stata a Pordenone Legge con l'Elena. lo so che non ci va l'articolo davanti a Elena ma questa degli articoli è una cosa che manda ai matti Ale e i suoi amici romani così li metto. tanto più che io li metto solo davanti ai nomi femminili: la Chiara, la Chiarettis, la Letizia, l'Elena. non mi verrebbe mai in mente, a me, di mettere l'articolo davanti ai nomi maschili. il Marco, il Mario, il Franco, l'Alessandro. queste sono robe da milanesi. noi veneti no, noi siamo eleganti

19/09/11

+1

qualche settimana fa siamo stati ospiti di Comodamente a Vittorio Veneto. a dirla tutta l'ospite era Alessandro nella sua veste di Serena Gandhi e io ero il suo +1. in effetti è una figata fare il +1 perché io me ne andavo in giro con gli altri +1 a guardare negozi, assaggiare cioccolate, bere acque e mente nei bar leggendo i giornali mentre lui sentiva discorsi, assisteva agli interventi e si faceva venire in mente le cose Spinoze. che tra l'altro lui è bravissimo.  vi consiglio di invitarlo. invitatelo sempre. io me la godo un mondo.

18/09/11

Ricapitoliamo.

Ricapitoliamo. Da piccola volevo diventare Dio. Molto presto compresi che era chiedere troppo e versai un po' di acqua benedetta nel mio vino da messa: sarei stata Gesù. Presi rapidamente coscienza del mio eccesso di ambizione e accettai di "fare" la martire, una volta diventata grande. 
Adulta, mi decisi a essere meno megalomane e a lavorare come interprete in un'azienda giapponese. Sfortunatamente, era troppo per me e dovetti scendere di un gradino per diventare ragioniera. Ma non c'erano stati freni alla mia folgorante caduta sociale. Mi venne dunque assegnato il posto di nullafacente. Purtroppo - avrei dovuto sospettarlo - era ancora troppo per me. Ottenni così l'incarico estremo: guardiana dei cessi.

Amélie Nothomb 
Voland

17/09/11

sprovviste

l'altra sera ho invitato Elena e Letizia a cena da me. notoriamente fighe, notoriamente magre, non mi sono preoccupata del quantitativo di cibarie. mi hanno svuotato il frigo.

16/09/11

bella dentro

col giro Mittleuropeico che abbiamo fatto abbiam toccato tre nazioni e svariate città. tutte molto belle, tutte molto interessanti ma anche, secondo me, abbastanza simili tra loro. ad eccezione di Lipsia e di Dresda. io, per me, se Ale mi dice ci facciamo un altro giro a Lipsia e poi anche a Dresda, io, per me, son già lì col biglietto in mano.  che c'è un aria... si respira un'aria bellissima in quei due posti lì. aria di cultura e di una voglia di godersela. e mentre Dresda ha conquistato completamente Alessandro che non voleva più venir via, io ho lasciato il cuore a Lipsia.
questo pensiero mi ha dato lo spunto per un ragionamento: ho dedotto che io sono più della tipologia di persone che potremmo definire lipsiana mentre lui è categoricamente dresdico. detto questo io non disdegno di dresdarmi né lui, immagino, rifiuti a priori l'idea di lipsiarsi.
sarete colpiti da questa analisi suppongo. 
è normale. 
sappiate che è tutta farina del mio sacco.
a ben pensarci, durante questo viaggio, abbiamo deciso che io sono quella intelligente della coppia mentre lui è solo quello figo.

15/09/11

bravissimi

l'altra sera il mio fidanzato e io avevamo ospiti a cena così abbiamo guardato cosa potevamo preparargli ai nostri ospiti che ci tenevamo a fare bella figura. abbiamo scelto i piatti poi siamo andati a fare la spesa poi ci siam messi a pulire e poi ci siamo messi a cucinare e anche a fare gli aperitivi abbiamo preparato tutto. tutto il  giorno. tutto il tempo. una faticaccia e ogni due per tre il mio fidanzato metteva fuori la testa dalla cucina e mi disturbava mentre ero tutta intenta sul divano, "grazie che mi dai una mano eh!, grazie!" mi apostrofava. a parte il suo brutto carattere, che lui è uno che apostrofa, a parte quello siamo stati bravissimi.

14/09/11

l'odore della carta

a Lipsia siamo andati a vedere il museo della Stasi. il museo si trova nel palazzo della Stasi-Bezirksverwaltung Leipzig, sede Stasi fino al 1990. ecco subito all'ingresso la cosa che più ci ha colpito è stato l'odore. l'odore della carta. solo che questo non era l'odore della carta come siamo abituati noi blogger a dire "ah... l'odore della carta" soprattutto contro gli editori di ebook, soprattutto contro quelli che conosciamo noi gli diciamo sempre aaaah l'odore della carta. no. a Lipsia. al museo della Stasi. dopo più di 20 anni dallo scioglimento, l'odore della carta era quello dei faldoni degli archivi. ogni faldone una persona che ha avuto da patire. la cosa proprio tremenda, in quell'edificio, è stato entrare e sentire l'odore della burocrazia, del tipo di carta che te sapevi che ogni faldone era magari una persona.

13/09/11

invece io no

col compagno di viaggio (questo viaggio) mi son trovata bene nonostante il suo brutto carattere. perché lui va in giro a fare lo splendido però io il difetto gliel'ho trovato, io un appunto glielo devo fare, una cosa la devo dire, il suo brutto carattere, che bisogna che lo sappiate: non si è voluto fermare in DUE dico DUE birrifici artigianali. uno di suore e uno di frati.
visto? che brutto carattere, che brutto carattere...

12/09/11

Miltteleuropa

quest'estate noi s'è fatto un giro Mittleuropeico ed è stato bello.
s'è mangiato tanti salsicciotti e tanti crauti, stinchi, cotolette, brasati, gulash e s'è bevuta tanta birra.
fonti ben informate avevano assicurato che avremmo resistito due giorni alla noia di questa dieta per rivolgersi presto all'etnico.
non è andata così.
non solo abbiamo mangiato Wurstel, Bratwurst, Frankfurter, Wiener tutte le sere ma a volte li abbiam mangiati anche a colazione, anche come spuntino del pomeriggio, anche a pranzo se ci veniva gola e sull'autostrada del ritorno, guardando la frontiera italiana che distava pochi chilometri, ci siamo fermati per l'ultima schnitzel, quella del ricordo, la nostra Madeleine (sic.) che erano le undici di sera.
e io vado in giro a vantarmi che sono una gourmand.