17/07/14

queste sono le mie impressioni adesso che sono rientrata da Londra dopo esserci stata la prima volta

io a Londra mi sono sentita a casa.

la conoscete quella sensazione vero? faccio un po' fatica a spiegarla, ci provo, vediamo. è quella sensazione che quello è il tuo posto nel mondo. in quel momento, in quel luogo tu sei compiuto. non hai paure o dubbi o insicurezze. non pensi ah non conosco la strada, ah come mi sento fuori luogo, tu quando giri per Padova (o per Milano, Bergamo, Alassio) che sei di Padova (o di Milano Bergamo e Alassio) tu anche se non conosci un posto anche se non conosci la gente che incontrerai con cui dovrai interagire, tu non hai paura o non hai il dubbio che non ce la farai. ecco, io a Londra mi sono sentita così.

mi pare che quella città mi abbia accolto completamente, da subito e anche se io non sapevo dove andare non conoscevo le strade non avevo idea delle persone che avrai incontrato, con cui avrei interagito e soprattutto come loro avrebbero interagito con me ecco, nonostante questo io non mi sono mai sentita turista, non mi sono mai sentita con lo spaesamento nello stomaco. io non so se mi riesco a spiegare. temo di no.

a Londra ci siamo stati 4 giorni e ogni giorno io ringraziavo Ale perché mi ci aveva costretto con la forza a venirci che io sono un po' scema, sono una che ritorna nei posti e li preferisce a quelli nuovi. io sono il tipo di persona che preferisce conoscere una città come le sue tasche e sentirsene padrone piuttosto che esplorare nuove realtà e in effetti è una idiozia perché poi scopri che quella che pensavi fosse una città fredda e snobbona è in realtà tutta un'altra roba. e poi soprattuto ti accorgi che sei li che cammini per queste strade che non hai mai fatto con una cartina perennemente sotto il naso e ciò nonostante ti senti talmente a tuo agio, talmente protetta da questa coperta di benessere che ti pare che tu ci vivi da sempre in quel posto lì.

l'ultimo giorno ce lo siamo goduti fino all'ultimo momento possibile, rischiando di perdere l'aereo persino. e io ero mano nella mano con mio marito e lo ringraziavo e gli dicevo che io ci stavo bene lì e che c'ero stata bene lì e che non sapevo come dirglielo in altro modo ma che io mi stavo sentendo a casa ed ero felice.

16/07/14

una cazzata ma bella (per me)

la scorsa settimana, subito al rientro da Londra mi sono presa il pomeriggio libero. il mio capo americano (io lavoro per una società americana) era a Padova, di passaggio con la famiglia in un giro di 20 giorni in Italia. Era a Venezia dal sabato precedente e gli avevo proposto, se aveva voglia, di incontrarci per cena così perché non capita spessissimo che ci si veda. lui invece mi aveva chiesto di prendermi la giornata di ferie per passare il tempo con loro. non nego che mi ha fatto piacere, puoi lavorare bene con qualcuno ma mica puoi essere certo che la cosa sia contraccambiata. 

in ogni caso, io dovevo lavorare e la giornata intera non l'ho presa ma lunedì pomeriggio ho raggiunto il mio capo, sua moglie e i suoi bellissimi figli in centro a Padova e tra un gelato, una passeggiata, una bibita, un'altra passeggiata, un caffè pedrocchi, un giretto, uno spritz, due passi, un altro spritz, altri due passi, cena e ultimo giro, abbiamo passato una delle più belle giornate. contavo di rientrare a casa alle dieci di sera, sono rientrata all'una. sai quando ti diverti, stai bene e non hai voglia mai che finisca?

in ogni caso durante il nostro giro siamo passati sotto il salone. il mio capo voleva comprare qualche salume da portare a casa e quindi abbiamo trovato questo banco di macelleria e abbiamo cominciato a chiedere e informarci e io ovviamente facevo da traduttore e questo salumiere si è comportato in un modo che io non mi aspettavo.

ogni cosa che chiedevamo lui prendeva una fettina per uno e ce la faceva assaggiare, ci spiegava le differenze tra un salume e un altro, le zone, le motivazioni per cui uno stesso prodotto poteva avere gusti diversi. è stato un momento bellissimo perché noi eravamo lì, sotto il salone a mangiare ogni tipo di prosciutto, salame, sopressa mentre lui ci spiegava con una tale delicatezza ed eleganza che eravamo ipnotizzati.

quando ti trovi ad avere a che fare con una persona così te non puoi fare altro che svaligiargli il negozio e così abbiamo fatto. io però ero talmente stupita dall'atteggiamento generoso e aperto che aveva questa persona che non ho potuto fare altro che ringraziarlo tanto perché con i suoi modi, stava rendendo ancora più speciale quel momento, stava facendo fare una figura splendida a me che li avevo portati lì e a Padova che ci stava ospitando tutti.

lui mi ha risposto sorridendo che è importante prendersi cura dei turisti, chi investe tempo e denaro per venire nel nostro paese e nelle nostre piccole città va coccolato e "se non lo facciamo noi negozianti chi deve farlo?"

ecco.. capita a volte che io mi senta orgogliosa di essere italiana e altre volte che mi senta orgogliosa di essere padovana ma non capita sempre. ecco quell'uomo lì mi ha fatto sentire parte di una comunità speciale che accoglie gli altri con fiducia e amicizia e generosità. un po' come è successo a me in Giappone e io mi sono sentita felice di essere lì in quel momento.

è una cazzata lo so ma ci sto pensando da un po' di giorni ed è stato oggettivamente bello.

02/07/14

storie di ordinaria vipperia

stasera parto per Londra. non sono mai stata a Londra se non si considera un weekend di lavoro tanti anni fa. (perciò non sono mai stata a Londra). non ho letto niente a riguardo. non mi sono informata su nulla. voglio affidarmi completamente a mio marito che nutre, per questa città, amore infinito e sconfinato. stiamo fino a domenica sera e conto di girarmela in lungo e in largo. il mio trolley è quasi vuoto, giusto perché si sappia che parto con intenzioni belligeranti .

l'unico impegno è il 4 luglio. siamo alla O2 Arena. a vedere I Monty Python che si riuniscono dopo 30 anni.

in questo momento qui, mentre scrivo Londra, mentre penso ai mercatini, mentre immagino la Tate o il British, mentre sogno uno spettacolo in.cre.di.bi.le ecco, in questo momento qui mi sento una figa imperiale.

01/07/14

il gatto bufista che vive a casa nostra meglio conosciuto col nome di Aniti

l'altro giorno mia mamma mi ha fatto notare che quando la porta del terrazzo è aperta, Aniti si distende sempre nel mezzo. il sederone verso l'esterno a prendere il fresco. il musino e le zampe anteriori dentro casa.  secondo lei è per via che vuole essere sicura di non rimanere chiusa fuori.

allora mi sono messa a guardarla e ho notato che lei esce completamente sul terrazzo solo se ci sono io o le Trattorini. da sola lei sta sempre lì. sdraiata sul battente.

c'ho la tenerezza in overload. adesso piango.